fondo per la cultura: associazioni di musicisti

fondo per la cultura: associazioni di musicisti

Lanciata
3 aprile 2020
Petizione diretta a
Piergaetano Marchetti e 1 altro/altra
Firme: 63Prossimo obiettivo: 100
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Associazione Musicadess0

Mentre, ringrazio e plaudo per le iniziative ed per il vostro impegno a sostegno della Cultura, con questa mia ho il dovere di farvi giungere anche la voce di una associazione culturale senza fine di lucro e dei musicisti per cui opera. Lo spettacolo dal vivo è uno dei settori che sarà colpito e trasformato più a lungo e più profondamente, appare chiaro che l'emergenza sanitaria, in forma acuta o in attesa di nuove ondate, lo condizionerà molto a lungo.

Dovendosi strutturare per una lunga crisi, il sistema spettacolo dovrebbe interrogarsi circa la propria strutturazione interna. Nello specifico della musica, ad esempio, la breve filiera produttiva è composta essenzialmente di organizzatori di spettacoli e di artisti operanti come freelance o strutturati in piccoli enti di produzione come le associazioni o compagnie. Questo non è il mondo dei teatri lirici, e delle orchestre sinfoniche, ma coinvolge tutti gli altri, ed in particolare la musica da camera, il jazz, i festival.

Nel sistema di finanziamento italiano, sono gli organizzatori a ricevere i contributi pubblici e privati per gli eventi di spettacolo. Contributi e entrate di botteghino che vengono in buona parte utilizzati per pagare gli artisti ed i tecnici. Nella fase attuale, gli organizzatori hanno grosse perdite e costi di struttura da mantenere. Gli artisti, però, rischiano di essere dimenticati completamente. 

Serve chiarezza, il più presto possibile: cosa succederà dei contributi per gli eventi non realizzati ? Saranno cancellati o verranno comunque concessi ? Come sarà possibile fare in modo che raggiungano gli artisti ?   Tutto questo succede perchè il sistema spettacolo, per diventare più leggero ed agile, ha creato una marea di "invisibili" e di lavoratori atipici su cui per ora evito dilungarmi.  Ricordo solo i molti tecnici freelance o che spesso lavorano nell'ambito di cooperative e le società fornitrici di materiali (service) che suppliscono alle scadenti dotazioni tecniche di molti teatri: in questo momento semplicemente non lavorano, non sono assistiti, non esistono.

La filiera dello spettacolo deve, a mio avviso, uscire dall'atipicità, le professioni devono essere inquadrate ed i suoi soggetti riconosciuti in tutte le fasi della produzione.  Fasi che l'ente pubblico misconosce, forse anche per incompetenza. L'alternativa è purtroppo una corsa al posto fisso, e la scomparsa degli artisti italiani, determinati ed animati da grande passione per il loro lavoro, da interi settori della produzione musicale.  

Grazie e continuiamo a lavorare senza perdere speranza.

Guido Casati 

casati7@gmail.com 

 

 

 

 

 

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Decisori

  • Piergaetano Marchetti
  • Assessore Del Corno