PER IL LAZIO PIU' GIUSTO: DIRITTI DELLE DONNE AL CENTRO, CON ALESSIO D'AMATO PRESIDENTE

PER IL LAZIO PIU' GIUSTO: DIRITTI DELLE DONNE AL CENTRO, CON ALESSIO D'AMATO PRESIDENTE
Di rado ci siamo trovate, come accade oggi nel Lazio, di fronte alla possibilità della fine di un progetto politico e amministrativo avviato in maniera così solida ed evidente sulla strada del cambiamento: perfettibile, certo, ma aperto al progresso.
Questo potrebbe accadere anche per l’incertezza di molte elettrici nell’esprimere il voto.
Votare è un diritto o un dovere? Votare è entrambe le cose: è un diritto che le donne hanno acquisito con fatica, combattendo anche in senso letterale nella Resistenza, contro un regime fascista che negava loro i diritti civili e le tagliava fuori dal mondo del lavoro. Ed è un dovere, perché partecipare alla vita della collettività è una parte essenziale dell’esercizio democratico.
La giunta uscente ha raccolto 10 anni fa una regione in enorme difficoltà, l’ha risanata e ha avviato un processo di riforma, che l’ha resa da molti punti di vista un modello all’avanguardia.
Alessio D’Amato - attuale assessore alla salute e candidato presidente alla guida della Regione Lazio, sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra - è stato protagonista di questi anni di governo, contribuendo con il suo lavoro a far sì che la macchina della sanità laziale non cedesse sotto la pressione del debito generato dai precedenti governi di destra e dalla pandemia.
La distribuzione gratuita nei consultori della pillola anticoncezionale per le ragazze e le donne dai 14 ai 21 anni, l'aborto farmacologico in consultorio, l’allargamento significativo della rete dei servizi antiviolenza (quadruplicati dal 2013), il sostegno all’imprenditoria femminile e il rispetto delle clausole di genere nelle gare d’appalto: sono solo alcune delle moltissime iniziative che hanno trasformato il Lazio in una regione dalla parte delle donne.
Non nelle parole, ma nei fatti. Un lavoro che ha coinvolto le associazioni e i luoghi delle donne, i movimenti e la pratica quotidiana, e che ha avuto come stella polare l’ascolto, la costruzione e la difesa di spazi e servizi indispensabili.
Tutto questo rischia di essere vanificato dal ritorno al governo della stessa destra che aveva lasciato dietro di sé solo macerie e un commissariamento e che oggi presenta un programma dove le battaglie e le parole d’ordine delle donne non sono nemmeno menzionate. Del resto nelle regioni dove governa la destra mette in discussione l'interruzione volontaria di gravidanza e i diritti delle donne.
Andare a votare il 12 e 13 febbraio 2023 significa scegliere fra i discendenti diretti di quelli che calpestavano i diritti delle donne esaltandole unicamente come angeli del focolare, e chi invece vuole assicurarsi che continuino a essere libere di scegliere sui propri corpi e sulle proprie vite, protagoniste del cambiamento.
È raro che le scelte si presentino in forma più chiara di questa.
Il 12 e 13 febbraio andiamo a votare per Alessio D’Amato. È un'elezione a turno unico, vince chi ha un voto in più. Come donne e come femministe abbiamo una grande responsabilità. Facciamolo per noi e per tutte. Andiamo a votare per proseguire un cammino, per continuare a costruire una regione alla parte delle donne dove esercitare i diritti e costruire le nostre vite.
Antonella Anselmo
Patrizia Auriemma
Giulia Blasi
Giorgia Bonamoneta
Gabriella Carnieri Moscatelli
Maria Rosa Cutrufelli
Pilar Ferran
Lucia De Grimani
Oria Gargano
Martina Mazzola
Lou Ms.
Ida Nicotera
Mirella Parachini
Anna Pompili
Bianca Pomeranzi
Giorgia Pontetti
Flavia Restivo
Lidia Ravera
Flaminia Saccà
Giorgia Serughetti
Antonella Soldo
Silvia Stilli
Fiorenza Taricone
Clarissa Tozzi
Maddalena Vianello