RIDIAMO DIGNITÀ ALL’ESAME DI TERZA MEDIA: UNA SCUOLA DI QUALITÀ PER IL FUTURO DI TUTTI

RIDIAMO DIGNITÀ ALL’ESAME DI TERZA MEDIA: UNA SCUOLA DI QUALITÀ PER IL FUTURO DI TUTTI
Il tradizionale “esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione”, basato su tre prove scritte ed un orale, è stato sostituito negli ultimi due anni da un’unica prova, dai contorni non ben definiti, che consiste essenzialmente nell’esposizione orale di un elaborato personale preparato in qualche modo a casa.
Chiediamo che tale modalità, introdotta in una situazione di emergenza, non diventi la prassi, considerando che:
- un esame conclusivo, per essere tale, deve essere coerente con il percorso che va a chiudere, deve quindi consistere in una serie di prove simili a quelle con cui gli studenti si sono misurati negli anni di scuola;
- la realizzazione di un elaborato finale in cui lo studente metta in luce le proprie “capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo” è un compito molto difficile per gli studenti di quell’età, che in pochissimi sanno affrontare autonomamente: gli studenti vanno necessariamente affiancati dai docenti e quindi tale prova può essere considerata un’esercitazione, ma non certamente una prova d’esame che valuti delle competenze già acquisite.
Crediamo invece che le prove d’esame debbano:
- valutare il grado di preparazione relativo alle conoscenze (così bistrattate, ma fondamentali per sviluppare delle competenze) e competenze nell’ambito dei programmi svolti: su tali conoscenze e competenze di base imprescindibili è importante che la scuola di I grado continui a concentrare insegnamenti e apprendimenti, prima di affrontare percorsi di approfondimento specifici;
- essere predisposte dalla scuola e non consistere nell’esposizione di un lavoro già preparato dagli studenti, in quanto crediamo che la scuola abbia il dovere di formare i ragazzi ad affrontare le sfide, anche impreviste, della vita;
- includere delle prove scritte: un momento importante per lo studente, che, in silenzio e in autonomia, può dimostrare di saper esporre e argomentare in lingua italiana, di saper risolvere problemi logico-matematici e di padroneggiare una lingua straniera, cioè di possedere le competenze trasversali necessarie in ogni campo del sapere e fondamentali nella società;
- includere una prova orale che abbia l’obiettivo di accertare, ad ampio spettro, conoscenze e competenze in tutti gli ambiti del percorso di studio.
Giulia Sussi (docente c/o IC Tolmezzo)
Anna Giulia Serena (docente c/o IC Tolmezzo)
Antonio Torresin (docente c/o IC Tolmezzo)
Dario Braidotti (docente c/o IC Tolmezzo)
Claudio De Michielis (docente c/o IC Tolmezzo)
Maria Elena D’Agostini (docente c/o IC Tolmezzo)
Marina Arteni (docente c/o ISIS Solari, Tolmezzo)
Lucia Cargnelutti (docente c/o IC Tolmezzo)
Enrica Scorza (docente c/o IC Tolmezzo)
Mario Chiapolino (docente c/o IC Val Tagliamento)
Monica Chiapolino (docente c/o IC Magiotti, Montevarchi)
Giovanni Serena (medico)
Sandro Domini (docente c/o ISIS Paschini-Linussio, Tolmezzo)
Paola Fontanini (docente c/o ISIS Paschini-Linussio, Tolmezzo)
Nicola Bosco (collaudatore impianti ad alta tecnologia)
Maria Cristina Zanon (docente c/o ISIS Magrini-Marchetti, Gemona del Friuli)
Matteo Mazzolini (dirigente terzo settore)
Luigi Torreggiani (giornalista, libero professionista)