Proteggiamo i bambini dalla violenza della Bibbia!

Proteggiamo i bambini dalla violenza della Bibbia!

La deputata Leghista Laura Cavandoli ha appena presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo di intervenire contro Squid Game, a motivo delle numerose scene di violenza e del preoccupante successo che questa serie tv sta riscuotendo tra i bambini. Questa iniziativa urgente avrebbe di mira il divieto effettivo della visione del prodotto ai minori di 14 anni.
Ma se veramente si volessero proteggere i bambini dalla violenza, si avrebbe qualcosa da dire su un altro prodotto, molto più diffuso, un libro antico che tutti hanno in casa, in uno scaffale alla loro portata. È sufficiente averne letto qualche pagina per rendersene conto. È difficile aprire la Bibbia in un punto a caso e non trovarvi le parole "uccidere", "morte", "guerra", "nemici". E quali graziose storielle vengono fatte imparare ai bambini fin dalle prime lezioni di catechismo? Per esempio, quella di un padre, Abramo, che lega suo figlio ad un fascio di legna ed è pronto ad accoltellarlo perché Dio glielo ha ordinato (22,1-18): una vicenda orripilante e disgustosa che nemmeno i produttori di Squid Game hanno avuto la perversa creatività di inventare. O quella di Mosè, che dopo aver ordinato lo sterminio dei madianiti, un popolo di religione differente, scopre che i suoi uomini hanno lasciato in vita le donne e i bambini, e dice: «Avete lasciato in vita tutte le femmine? [...] Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi» (Numeri 31). Pensiamo poi a Esodo 12,29: viene detto ai bambini che, per far fuggire il suo popolo dall'Egitto, Dio uccide tutti i primogeniti innocenti degli egiziani e addirittura quelli degli animali. E che dire di Lot, "l'uomo più gusto", che in Genesi, 19:6, per proteggere due angeli da alcuni aggressori, dice loro: «Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà». «Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini» con queste eleganti parole il profeta Isaia descrive l'orgoglio dell'esercito di Israele. (Isaia, 13:18). Qualcuno ha avuto il fegato di stilare una lista completa. È impressionante.
Ma è forse più rispettabile l'idea del diluvio universale, la giornata in cui tutti gli uomini, donne e bambini (e animali) del mondo, tranne una famiglia, morirono annegati in una impensabile angoscia? È forse più consolante il pensiero dell'inferno, un posto di "pianto e stridor di denti"? Ma come si fa a raccontare ai bambini di un posto dove le persone bruciano per sempre, quando tutti sappiamo quanto male fa anche solo una piccola scottatura? Non sono rari i casi di trauma, basta chiedere ad un qualsiasi psicologo. Secondo Richard Dawkins, uno dei maggiori biologi dell'attualità, inculcare la dottrina dell'inferno a un bambino è abuso mentale. Non vi nascondo il mio personale, profondo turbamento, quando alle medie sfogliai una variopinta Bibbia a fumetti che un sacerdote mi aveva regalato, rimanendo scioccato dal sangue e dal totale disprezzo sadista della vita umana. Ancora una volta, Squid Game dovrebbe prendere appunti da questo testo maniacalmente atroce.
Chi ha a cuore l'innocenza dei bambini, dovrebbe coprire loro gli occhi alla vista del crocifisso insanguinato. La crocifissione è ritenuta da molti la tortura mortale più dolorosa mai congegnata. E buona fortuna quando un bambino viene da voi e vi chiede: «Che cosa vuol dire lapidazione?».
Se Squid Game è vietato ai minori di 14 anni, altrettanto non si può dire per la Bibbia, il che rende il problema drammatico. Il bambino può inoltre venire a sapere di queste storie macabre da qualsiasi compagno che frequenta catechismo, può incapparci da solo non appena impara a leggere, o può vederle trasmesse alla tv come "prodotti di animazione".
Basta ipocrisia. Volete proteggere i bambini dalla violenza? Bene. Allora, come tanti libri e prodotti audiovisivi sono vietati o sconsigliati ai minori di una certa età a causa dei loro contenuti, chiediamo al Parlamento che finalmente anche la Bibbia venga esaminata da una Commissione di esperti per determinarne l'idoneità e l'età consigliata per una fruizione senza indesiderabili conseguenze psicologiche, e catalogata; chiediamo infine lo stabilimento di una sanzione per le inottemperanze.
Se questa petizione diventasse nota, certe persone si vergognerebbero di usare ridicoli pretesti per becera politica, e una seria sensibilizzazione alla (vera) cura dei bambini avrebbe inizio. Grazie per l'attenzione,
Elia Scattolon