Per una scuola seria malgrado il virus

Per una scuola seria malgrado il virus
Verso la fine del 1800 ebbe luogo uno dei più incredibili tentativi dell’uomo di stabilire una verità per legge. Fu quasi approvata dallo stato dell’Indiana una norma (la n. 246 del 1897) che stabiliva il valore esatto per pigreco, ossia tre!
Per fortuna la cosa non passò alla seconda lettura dell’Assemblea Generale, ma rappresenta un esempio che uso spesso con i miei studenti per (provare a) far capire loro la differenza tra realtà e volontà, ahimè con scarsi risultati.
E’ pur vero che siamo circondati da politici, uomini di potere ed atti legislativi che questa differenza la confondono spesso, tal che l’azione dell’educatore diventa veramente ardua, se non impossibile.
Faccio un semplice esempio: Capita che qualcuno rubi, e spesso quel qualcuno non vuole andare in galera. Se è un poveraccio cerca di nascondersi, se ha potere cerca di cambiare le leggi per far diventare ciò che ha fatto, un non reato.
La sostanza ovviamente non cambia, il furto c’è stato (realtà) solo che ora a causa di quell’azione non si va più in galera (volontà).
Veniamo al mondo scolastico.
“Prof so di non aver studiato quasi nulla finora, e siamo ad aprile, ma se mi impegno posso recuperare, vero ?”
Se uno studente fa poco e nulla per 6 mesi può recuperare in 2 ? Senza nulla togliere alle mitiche scuole private da 5 anni in 1.
E’ ovvio che non sia possibile, se 6 mesi fossero comprimibili in 2, non si capisce perché ne servirebbero 6. Un po’ come l’assurda sperimentazione del liceo quadriennale, o come il vincolo legislativo che obbliga i docenti a far raggiungere a tutti i loro studenti il successo formativo.
E’ facile legiferare con le proprie volontà, ma quando queste confliggono con la realtà, ciò che resta è pura ipocrisia.
Ipocrisia che vediamo tutti i giorni: “Si dai è vero che non ha fatto nulla nel primo quadrimestre, ma poi si è impegnato, bisogna dargli una possibilità”, leggi sufficienza non meritata.
“E’ vero che metà classe non sa nulla, ma mica si può bocciare tanta gente, i ricorsi sarebbero immediati”, quindi promozione di massa.
E’ quello che si sta profilando in questi giorni, sarà mai possibile bocciare qualcuno nell’a.s. 2019/20 dopo che ha perso mesi di lezione per causa di forza maggiore ? Ovviamente no, gli avvocati si stanno già preparando a vincere dei ricorsi fotocopia, “ma niente 6 politico” dice la ns Ministra!
Mi permetto quindi di fare una modesta proposta a chi di dovere, per tentare di arginare l’esercito di ignoranti che la scuola italiana sfornerà quest’anno grazie al virus.
Abbiamo tutti perso dei mesi, e se li abbiamo persi significa che non ci sono più! Magari fossero recuperabili con un decreto!
Prendiamone atto con serietà e stabiliamo che il 1° settembre 2020 (non sarebbe realistico pensare di risolvere la situazione prima, tutte le scuole, dall’infanzia alle superiori riprenderanno il loro percorso da dove lo hanno interrotto a fine febbraio 2020.
Entro dicembre 2020 si potranno svolgere scrutini di fine anno ed esami di stato, da gennaio 2021 riparte il nuovo anno scolastico (2020/21) con 2-3 lezioni pomeridiane settimanali per tutti fino a giugno ed eliminazione di eventuali settimane corte e ponti vari.
Il prossimo a.s. sarà suddiviso in due trimestri anziché quadrimestri, ma ragionevolmente tutti avranno avuto il tempo di recuperare e di raggiungere una preparazione decente, altrimenti non vi saranno scuse per evitare la bocciatura.
Le università salteranno il primo semestre e quella generazione finirà qualche mese dopo, fermo restando la libera scelta di ogni studente universitario di anticipare i propri esami, se lo desidera.