PIÚ SICUREZZA PER MENO VITTIME INNOCENTI SUL POSTO DI LAVORO

PIÚ SICUREZZA PER MENO VITTIME INNOCENTI SUL POSTO DI LAVORO
Perché questa petizione è importante

Anziché aspettare l’ennesimo caso di morte sui luoghi di lavoro, c’è bisogno di un cambiamento radicale per una maggiore sicurezza.
Il progetto Alternanza scuola-lavoro nasce come modo per avvicinare gli studenti, i giovani che stanno per terminare gli studi nei licei e istituti tecnici alla sempre più prossima realtà lavorativa alla quale si affacceranno. Quindi questo progetto si rivolge agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, andando a concedere la possibilità di “alternare” momenti di formazione scolastica in aula e in azienda (o comunque in un’altra struttura ospitante). È stata istituita con la Legge n. 53/2003 e disciplinata dal Decreto Legislativo n. 77/2005.
Ma spesso l’adesione a questo progetto è legata alla possibilità riconosciuta alle aziende e/o strutture ospitanti di ricevere, previa ricezione nella propria struttura organizzativa aziendale studenti in alternanza scuola-lavoro, sgravi fiscali ed incentivi di natura economica e normativa. E si deve, inoltre, considerare che, a norma della Legge di Bilancio 2017 (l. 232/2016), per le imprese che decidono di assumere con contratto a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato per un massimo di 36 mesi giovani precedentemente coinvolti nel progetto di alternanza scuola-lavoro della durata di 120 ore presso la propria azienda, è riconosciuto uno sgravio fiscale di 3250 € annui. Grazie a tutti questi benefici le aziende si fanno forza andando a considerare gli studenti in alternanza scuola-lavoro come manovalanza gratuita e quindi ampiamente sfruttabile come accade nella maggior parte dei casi, anche a scapito del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro omettendo i controlli che legittimamente dovrebbero esserci. E a farne le spese sono gli stessi studenti e la maggior parte delle volte ci rimettono la loro stessa vita, come accaduto a Lorenzo Parelli morto schiacciato da un tubo a soli 18 anni nel suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro alla Burimec di Lauzacco.
La sua morte, nonostante le indagini per attribuire le responsabilità del caso sono ancora in corso, non deve passare in secondo piano. Perché questa morte merita Giustizia considerando anche ma non solo la giovane età della vittima; perché Lorenzo era in quella azienda, togliendo tempo alle ore di lezione a scuola, per un percorso che doveva essere formativo ma che si è rivelato mortale. E questo non è giusto. È un boccone amaro da mandare giù e da digerire, come anche per tutte le altre morti sui luoghi di lavoro. La sua morte non deve cedere il posto alla rassegnazione, ma deve essere un moto per chiedere e pretendere che ci sia giustizia e che i responsabili paghino.
Chiediamo Giustizia per Lorenzo Parelli e tutte le vittime sui luoghi di lavoro; chiediamo che i responsabili di quei atroci atti delittuosi paghino; chiediamo e pretendiamo la sicurezza sui luoghi di lavoro: sui luoghi di lavoro si devono applicare le leggi ampliando i controlli e sanzionando fortemente le aziende inadempienti.