Stop al blocco degli sfratti

Stop al blocco degli sfratti
Al presidente Mario Draghi
Mi rivolgo a lei Presidente,
per porre alla sua attenzione quanto mi è capitato (purtroppo non sono la sola).
In seguito alla morte dei genitori, ho ereditato un appartamento che decido di mettere a reddito, stipulando nel gennaio 2020 regolare contratto d'affitto.
Affitto che dal quarto mese, non è stato più versato dall'inquilino, ivi comprese spese condominiali.
L'inquilino non ha più risposto ai solleciti, ai messaggi, al citofono, tanto da costringermi a rivolgermi ad un avvocato per tutelare i miei diritti.
A dicembre 2020 si è svolto il processo con la giusta sentenza di sgombero dell'alloggio da parte degli inquilini (che peraltro non erano presenti in Tribunale).
Il problema sta nel blocco degli sfratti che non mi ha consentito di tornare in possesso del mio appartamento.
Ritengo di essere un cittadino rispettoso ed adempiente verso tutti i tributi e le tasse che lo Stato richiede. Ho approfittato di questa opportunità come un aiuto economico in più, avendo 3 figlie e dovendo sostenere i loro studi universitari.
Non era certo previsto che questa opportunità si trasformasse in un aggravio di spese e di vincoli con persone che nulla c'entrano con il mio nucleo familiare e che non possono certo definirsi "bisognose di aiuto", ma solo approfittatori sociali che vivono al riparo di leggi e norme come quella di cui le sto parlando.
Il governo decide ancora una volta di prorogare il blocco degli sfratti, riversando su tanti proprietari che, come me, si trovano a dover far fronte ad una situazione non più sostenibile, sia dal punto di vista economico che morale.
La legge non deve essere dalla parte degli approfittatori.
Inoltre nella sentenza 128 del 22 giugno 2021 la Corte Costituzionale ha evidenziato come non proporzionato il bilanciamento tra tutela giurisdizionale del creditore e i diritti del debitore nelle procedure esecutive relative all’abitazione principale di quest’ultimo.
Mi rivolgo a lei, sig. Presidente, per chiedere che il sacrificio richiesto ai creditori deve essere dimensionato, mediante introduzione di adeguati criteri selettivi, rispetto all’esigenza di proteggere il diritto alla casa dei debitori.