Firma per salvare lo Sport

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Alexander Mantegna ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a Mario Draghi (Presidente del Consiglio dei Ministri) e a

Sport: una petizione a sostegno di Scuole di Ballo , Palestre e Piscine

di Giusy Lombardo 

Una petizione per la richiesta di ristori necessari al sostegno dell’ambito sportivo.

Tra i settori più colpiti dalle chiusure forzate a seguito delle disposizioni per contenere la pandemia da Covid 19 ci sono palestre, piscine e attività sportive. La seconda fase di restrizioni continua dall'autunno scorso. 

Il 2020 è stato un anno da dimenticare e nel 2021 le sale di Ballo , fitness, i centri sportivi, le piscine continuano a rimanere chiusi e non si sa se riapriranno.

Da dicembre, anche i ristori e i bonus ai Collaboratori Sportivi sono bloccati.

In Italia questo settore conta circa un milione di addetti ai lavori e collaboratori sportivi, mentre 20 milioni sono i cittadini che frequentavano i centri.

L'assenza di una prospettiva chiara di riapertura sembra una pena decisiva per il destino di molti centri sportivi.

“Questa azione che conto possa coinvolgere quanta più gente possibile – dichiara il dott. Alexander Mantegna, segretario generale FIDA – deve risuonare come un grido di speranza.

È giusto programmare la riapertura delle scuole di Ballo , delle palestre, delle piscine, e di tutti i centri sportivi ,con le dovute limitazioni.

Lo sport e la salute di migliaia di persone che hanno bisogno di una vita attiva è in bilico da un anno ormai.

Per non parlare della mancanza di ristori i collaboratori sportivi non ricevono più nessun sussidio da Dicembre 2020 e nessuna notizia ad oggi.

La pandemia ha colpito anche la capacità di spesa delle famiglie e le tasche delle professionalità sportive.

È necessario un sostegno che ci aiuti a ripartire”.                                                                                                  

 Ad un anno dall'inizio della pandemia, il settore può definirsi veramente in crisi. 

Nel 2020 si sono registrate perdite di fatturato dal 60% all’85% rispetto all'anno precedente, nonostante i costi fissi di utenze ed affitti continuano a gravare sulle aziende chiuse.

Le imprese, i centri sportivi, le associazioni sportive non possono più vivere in questa incertezza: è il momento di programmare la ripartenza, nel pieno rispetto delle norme anti-pandemiche, gestendo con cura e attenzione le misure di precauzione necessarie.


Il governo italiano, inoltre, accusa un deficit evidente: la mancanza di un ministro dello Sport.

Dopo il mandato di Spadafora, il ministero dello Sport è svanito.

Possiamo sostenere che nella storia, in realtà, ci siano stati solo tre veri ministri dello Sport: Giovanna Melandri, Luca Lotti e appunto Vincenzo Spadafora. Il sistema sportivo è ancora in cerca di equilibrio. Storicamente, quando non c'è un ministro, è il Coni che diventa un Ministero.

In attesa di vedere dove finirà la delega durante il governo Draghi, i vertici dello sport italiano non sembrano abbattersi per l'assenza di un ministero, ma è necessario capire quali saranno le conseguenze sullo sport italiano. Il tanto criticato Spadafora era riuscito a portare centinaia di milioni per il settore. Senza un ministro, chissà se il governo Draghi si ricorderà dello Sport?

“Queste tutte le motivazioni che mi portano a lanciare questa petizione – conclude Mantegna -. Lo sport è fatica, dedizione, ma anche condivisione, capacità di integrarsi al meglio nella vita sociale.

Come disse Pierre De Coubertin: «Per ogni individuo, lo sport è una possibile fonte di miglioramento interiore». Con la speranza che questa azione sostenga la categoria sportiva, per ripartire più forti di prima.”

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