EMERGENZA COVID19-TRASFERIMENTO STRAORDINARIO DOCENTI FUORI REGIONE

EMERGENZA COVID19-TRASFERIMENTO STRAORDINARIO DOCENTI FUORI REGIONE

Petizione per il trasferimento straordinario a.s. 2020/2021 - per TUTTI i docenti immobilizzati fuori sede
Al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati
Al Presidente della Camera Roberto Fico
Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Alla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina
Al Ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri
Al Ministro della Sanità Roberto Speranza
Al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Luciano Calogero Provenzano
Alla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti
Oggetto: PETIZIONE per la richiesta di una misura di massima necessità ed urgenza per il TRASFERIMENTO INTERPROVINCIALE STRAORDINARIO a domanda per l’a.s. 2020/2021 di tutti i Docenti di ruolo di ogni ordine e grado immobilizzati fuori sede sul totale ovvero al 100% dei posti disponibili in organico di diritto e di fatto prima di ogni altra immissione in ruolo o di qualsivoglia call veloce da concorsi, GAE e graduatorie di istituto.
Noi firmatari di questa petizione scriviamo per chiedere una misura di massima necessità ed urgenza per il TRASFERIMENTO INTERPROVINCIALE STRAORDINARIO per l’a.s. 2020/2021 di tutti i Docenti di ruolo di ogni ordine e grado immobilizzati fuori sede che non lo abbiano ottenuto a loro domanda con la procedura di mobilità ordinaria, e lo chiediamo sul totale dei posti rimasti liberi dopo l’esito della mobilità comunicato il 29/06/2020 ovvero sul 100% dei posti disponibili in organico di diritto e di fatto prima di ogni altra immissione in ruolo o di qualsivoglia call veloce da concorsi, GAE e graduatorie di istituto.
Chiediamo una procedura straordinaria in virtù dell’immobilismo storico e del grave disagio derivante dalla presente emergenza epidemiologica da COVID-19. Chiediamo una misura di massima urgenza finalizzata al più proficuo impiego del personale docente già di ruolo, alla tutela della salute e del diritto alla famiglia, alla salvaguardia del dovere di cura della famiglia stessa, al diritto umano di cercare e trovare un posto sicuro in cui vivere.
Nel presentare la nostra richiesta, desideriamo segnalare innanzitutto le RAGIONI che hanno portato al mancato trasferimento, a domanda, dei Docenti di ruolo di ogni ordine e grado immobilizzati fuori sede, ovvero all’esito negativo in moltissimi casi reiterato per anni e verificatosi anche con la procedura di mobilità per l’a.s. 2020/2021:
1. Chi per il grave pregiudizio arrecato dall’illegittima priorità concessa alle immissioni in ruolo sui posti liberatisi dai pensionamenti quota 100 al 31/08/2019, che per l’a.s. 2019/2020 non furono dati prima alla mobilità e poi neanche alle immissioni in ruolo e che di fatto, insieme al meccanismo dell’aliquota del solo 30% destinata alla mobilità territoriale interprovinciale, ha precluso alla mobilità da fuori provincia di poter mai aspirare a tali posti. A tal fine rileviamo che il “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione” n. 297 del 1994 all'articolo 470 comma 1 prevede ancora che la mobilità prevalga sulle nuove procedure assunzionali e che pertanto, nel rapporto tra mobilità e nuove immissioni in ruolo, vada attribuita prevalenza alla prima “per il superamento della ripartizione tra posti riservati alla mobilità da fuori provincia e quelli riservati alle immissioni in ruolo, in modo che queste ultime siano effettuate sui POSTI RESIDUI che RIMANGONO vacanti e disponibili DOPO il completamento delle operazioni relative alla mobilità professionale e territoriale in ciascun anno scolastico”, come ribadito da recenti sentenze in merito. In particolare, con Ordinanza n. 3722/2019 del 22.7.2019 il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del MIUR avverso l’Ordinanza cautelare del Tar del Lazio n. 2367/2019, ribadendo il principio di cui all’art. 470, comma 1, “ovvero la preferenza per il trasferimento per chi sia già in ruolo rispetto alla assegnazione di sede per nuove nomine”;
2. Chi perché soggetto al vincolo triennale di permanenza nella scuola scelta con preferenza analitica durante la precedente procedura di mobilità, vincolo che di fatto pregiudica la libertà di circolazione delle persone per lo svolgimento dell'attività lavorativa e discrimina il lavoratore fuori sede lì relegato;
3. Chi a causa di un algoritmo fallace (L. 107/2015) e chi per regolare svolgimento della graduatoria, e non per gli effetti della legge 107, non solo si è visto costretto a subire una mobilità fittizia (relegato/a nel 2016 nella cosiddetta fase 0), ma anche, pur cercando di intentare un ricorso, non ha potuto fare riferimento al cosiddetto "algoritmo impazzito". Con conseguente sentenza favorevole del TAR e rinvio al Tribunale del Lavoro per difetto di giurisdizione;
4. Chi per onestà, non avendo richiesto cattedre orario esterne su comuni diversi spesso utilizzate al solo scopo di ottenere il trasferimento ma mai occupate dal titolare, già intenzionato a richiedere l'assegnazione provvisoria nel comune di ricongiungimento e certo di ottenerla, ancora una volta spesso a scapito del fuori sede, in virtù di qualche precedenza. È con questo doppio “sgambetto” che il docente fuori sede resta immobilizzato;
5. Chi perché in ogni procedura di mobilità per il trasferimento da centinaia di chilometri di distanza a casa, rientro in alcuni casi richiesto per 3, 4 fino a 15 anni di seguito senza successo, viene superato da un meccanismo illogico e superato di aliquote e di fasi di mobilità frutto di contrattazioni storiche ben rivedibili, che ostacola e in alcuni casi impedisce de facto il trasferimento interprovinciale, privilegiando addirittura la mobilità intra o sub comunale (di I fase, ovvero dalla scuola in via X di Trapani alla scuola in via Y sempre di Trapani) o nella provincia (di II fase, dal paese H in provincia di Trapani al paese K sempre in provincia di Trapani) sopra tutte le altre e lasciando quote irrisorie ai docenti che lavorano fuori provincia e regione (di III fase, da Trieste a Trapani, da Milano a Lecce, da Venezia a Caserta);
6. Chi per un sistema di precedenze personali che vanificano il punteggio derivante dalla somma di titoli culturali ed effettive esperienze professionali e didattiche di cui la scuola ha bisogno e, così facendo, impediscono reiteratamente l'esercizio del diritto alla famiglia e quindi al trasferimento a migliaia di docenti che invecchiano con il sogno di poter rientrare da regioni anche molto lontane (si tratta di docenti spesso over 50). Professionisti con molti anni nel servizio preruolo, servizio esercitato fra sacrifici lavorativi, familiari e difficoltà logistiche, che al momento della mobilità non viene quantificato in punti e conteggiato;
7. Chi per essersi visto negato il diritto alla mobilità “per cure continuative e controlli periodici” con decisioni arbitrarie lasciate agli USP della provincia di titolarità pur a fronte di ampia documentazione medica per gravi patologie (anche tumorali);
8. Chi per l’elemento aleatorio della procedura stessa che non consente di prevedere quali posti si libereranno a seguito degli incroci fra molteplici procedure di mobilità a domanda su scala comunale, provinciale e/o nazionale;
9. Chi per procedure di assunzione asincrone fra loro che non consentono il trasferimento su cattedre invece prevedibilmente libere dal 1° settembre 2020 (vedasi i posti dei neo-DS che si libereranno dopo il 31 agosto 2020), che andranno quindi in assegnazione provvisoria o supplenza a docenti non sempre abilitati o specializzati sul sostegno. Con il rischio che le stesse cattedre, poi, il prossimo anno andranno ancora una volta sempre a beneficio dei trasferimenti comunali e provinciali;
10. Chi per il mancato riconoscimento dei punti derivanti da anni di servizio ed esperienza didattica in scuole paritarie;
11. Chi per una mobilità straordinaria al 100% dei posti che ha costretto ad andare fuori regione e a restarci senza data di ritorno o chi, come i vincitori di concorso ex Fit DDG85/2018, è stato inviato in cattedre lontane dalla propria residenza con l’illusione di poter contare su un accantonamento di posti per il rientro, che in realtà non è stato previsto;
12. Chi perché soggetto al vincolo quinquennale di permanenza sul sostegno o al blocco quinquennale per i vincitori del concorso 2018;
13. Chi per il mancato riconoscimento, nella procedura di trasferimento interprovinciale, del diritto di assistenza al genitore anziano o con L.104, diritto paradossalmente negato in quanto residente in provincia diversa da quella di titolarità, come se si trattasse di una condizione creata o voluta dal docente che invece sta chiedendo appunto l'avvicinamento;
14. Chi per l'"inespugnabilità" di alcune province assediate da precedenze autodichiarate (e qualche volta arbitrariamente attribuite), che tutelano alcuni a scapito sempre degli stessi, costretti al nomadismo perpetuo o a una vita di pendolarismo faticosissima che comporta spostamenti giornalieri di centinaia di chilometri per assicurare la presenza in famiglia (figli piccoli, coniugi, genitori anziani);
15. E TUTTI per il fatto che, a differenza di altre aziende e ambiti lavorativi, non è previsto a domanda del docente il rientro in provincia dopo un certo numero massimo di anni, il che obbliga a restare lontani da casa senza data di ritorno, con grave pregiudizio per il benessere psicofisico, affettivo ed economico del docente stesso e della sua famiglia.
Tutto ciò premesso, Noi firmatari scriviamo per CHIEDERE una misura di massima necessità ed urgenza per il TRASFERIMENTO INTERPROVINCIALE STRAORDINARIO per l’a.s. 2020/2021 di tutti i Docenti di ruolo di ogni ordine e grado immobilizzati fuori sede che non lo abbiano ottenuto a loro domanda con la procedura di mobilità ordinaria, e lo chiediamo sul totale dei posti rimasti liberi dopo l’esito della mobilità comunicato il 29/06/2020 ovvero sul 100% dei posti disponibili in organico di diritto e di fatto prima di ogni altra immissione in ruolo o di qualsivoglia call veloce da concorsi, GAE e graduatorie di istituto.
Queste le nostre RICHIESTE:
Chiediamo una procedura di TRASFERIMENTO INTERPROVINCIALE urgente, agile e straordinaria per l’a.s. 2020/2021 in virtù dell’immobilismo storico e della presente emergenza, in considerazione:
1. delle dichiarazioni dell'OMS circa il rischio di sanità pubblica internazionale e la conseguente difficoltà e pericolosità degli spostamenti che risultano aggravate a causa della pandemia da COVID-19 ancora in corso; nonché
2. dell'onerosità che comporta la vita fuori sede in un contesto di fragilità non solo sanitaria ma anche economica, tanto più che la categoria dei docenti immobilizzati non è contemplata da alcuna delle misure di sussidio economico previste dal Governo Italiano per l’emergenza che stiamo vivendo;
Chiediamo il RIENTRO per l’a.s. 2020/2021 nei propri comuni di ricongiungimento e/o comuni limitrofi per TUTTI i docenti fuori sede con una mobilità straordinaria al 100% delle cattedre vacanti al di là di ogni vincolo e precedenza per salvaguardare responsabilmente la sicurezza, la salute e la cura della famiglia stessa: figli, coniugi, genitori e tutti gli affetti familiari;
Chiediamo che la procedura si applichi a TUTTI coloro che, a domanda, non hanno ottenuto il trasferimento interprovinciale VERSO LA PROVINCIA RICHIESTA IN PRIMA ISTANZA con preferenze ANALITICHE o GLOBALI, inclusi coloro che, pur essendo stati soddisfatti in un avvicinamento chilometrico su carta, di fatto hanno ottenuto il trasferimento in una provincia diversa e non nella prima provincia richiesta ovvero in quella di residenza o elettiva per ricongiungimento;
Chiediamo per l’a.s. 2020/2021 la riconversione delle CATTEDRE di FATTO in cattedre di DIRITTO a beneficio dei trasferimenti interprovinciali ovvero per stabilizzare docenti che vivono vite ancora precarie pur essendo di ruolo;
Chiediamo, ove non si ottenga il trasferimento interprovinciale straordinario che resta comunque la nostra precipua istanza, l'ASSEGNAZIONE PROVVISORIA PRIORITARIA rispetto ai PROVINCIALI per l’a.s. 2020/2021 anche con CONFERMA del posto assegnato per l’a.s. 2019/2020 e presa di servizio del 01/09/2020 online o nel comune di residenza e non in quello di titolarità in considerazione del ritardo con cui saranno comunicati gli esiti delle assegnazioni; chiediamo che l'assegnazione non comporti la perdita del punteggio di continuità nella scuola di titolarità, trattandosi di una scelta obbligata per chi non ha ottenuto il trasferimento richiesto. Al contrario, chiediamo che ogni domanda di mobilità territoriale intesa come trasferimento interprovinciale non soddisfatta sia tutelata con una precedenza e un punteggio aggiuntivi nella successiva procedura di mobilità territoriale annuale per ogni anno di permanenza in altra provincia;
Chiediamo per i docenti di classi di concorso in esubero, come la A046, una mobilità interprovinciale anche intercompartimentale ovvero verso altri ambiti della pubblica amministrazione (modalità prevista nel pubblico impiego ad esclusione dei docenti) nel comune/provincia di residenza, al fine di consentire il rientro in famiglia e contribuire alla ripresa socio-economica dei territori del sud sempre più “svuotati” e impoveriti.
Quanto alla FATTIBILITÀ delle nostre RICHIESTE, Noi firmatari osserviamo che il trasferimento interprovinciale che chiediamo con procedura d’urgenza e straordinaria, a differenza dei nuovi ruoli:
è a costo zero, perché si tratta di docenti di ruolo ovvero lavoratori già assunti che chiedono solo di prestare servizio in cattedre vacanti vicine alla propria famiglia e alla propria casa, cattedre che verrebbero altrimenti coperte da assegnazioni provvisorie annuali e in molti casi da supplenze temporanee senza abilitazione né specializzazione sul sostegno;
non cambia il numero dei posti da assegnare ai ruoli, in quanto il totale dei posti vacanti resta tale nel momento in cui si liberano le sedi di titolarità dei docenti immobilizzati fuori dalla loro provincia;
è finalizzata al più proficuo impiego del personale docente di ruolo medesimo, anche attraverso l’eliminazione di tutte le situazioni di svantaggio elencate;
sana un pregiudizio storico e non avviene in deroga alle disposizioni vigenti che prevedono: 1. la priorità del trasferimento sulle immissioni in ruolo; 2. la possibilità da parte del Ministro dell’Istruzione per motivi di sicurezza di disporre trasferimenti, assegnazioni o utilizzazioni del personale interessato, anche in altra provincia, in deroga alle disposizioni vigenti in materia di mobilità e di utilizzazione (art. 3 del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente la mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A. per gli anni scolastici relativi al triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22 sottoscritto a Roma il giorno 6/3/2019);
evita pertanto all'Amministrazione di innescare una catena di ricorsi individuali e collettivi proprio perché garantisce, attraverso una misura eccezionale unica e collettiva, il ripristino del diritto: diritto al lavoro, alla mobilità e alla famiglia per situazioni individuali diversissime fra loro ma unite dall'ingiustizia cronica subita e dai vizi del meccanismo sopra descritto;
può garantire, oltre al diritto alla famiglia e alla giusta stabilizzazione vicino casa, anche maggiore continuità didattica rispetto alle assegnazioni provvisorie o alle supplenze temporanee, e pertanto risulta vantaggioso e importante soprattutto per gli alunni in situazioni di svantaggio o di handicap;
porta sempre valore aggiunto nelle scuole di destinazione, specialmente per l'ampiezza dell'esperienza professionale acquisita e maturata in anni di lavoro prestato in altri contesti.
Noi, i sottoscritti firmatari della presente PETIZIONE per la richiesta di una misura di massima necessità ed urgenza per il TRASFERIMENTO INTERPROVINCIALE STRAORDINARIO a domanda per l’a.s. 2020/2021 di tutti i Docenti di ruolo di ogni ordine e grado immobilizzati fuori sede sul totale ovvero al 100% dei posti disponibili in organico di diritto e di fatto prima di ogni altra immissione in ruolo o di qualsivoglia call veloce da concorsi, GAE e graduatorie di istituto.
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