Abolizione Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo d'Istruzione A.S.2019-2020

Abolizione Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo d'Istruzione A.S.2019-2020
Perché questa petizione è importante
Abolizione Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo d'istruzione A.S.2019-2020
*SEGUIAMO L'ESEMPIO DI GRAN BRETAGNA E OLANDA*
La pandemia da COVID-19 ha radicalmente cambiato la vita di ognuno di noi ed ha colpito e destabilizzato gravemente la situazione sanitaria, economica e sociale del nostro Paese, dell'Europa e del resto del mondo. Il percorso scolastico dei giovani studenti italiani si è interrotto bruscamente ed è stato sostituito da una nuova modalità di didattica a distanza ancora sperimentale e sicuramente non efficace al pari della didattica tradizionale (che si rende efficace proprio per la presenza fisica e non virtuale di docente e alunno). L'eccezionalità di questo evento ha portato alla inevitabile compromissione del percorso di preparazione dello studente all'Esame di maturità, un itinerario culturale che necessita della fisicità della didattica scolastica tradizionale. L'incontro scolastico diretto con il docente permette allo studente di formarsi psicologicamente oltre che culturalmente ad affrontare l'Esame di Stato; la formazione psicologica, umana e culturale sono delle prerogative che non possono assolutamente essere garantite dalla didattica virtuale a distanza.
L'ottenimento del diploma di maturità non possiede realmente e moralmente una stretta dipendenza con l'Esame di Stato, in quanto l'organo collegiale dei docenti, in sede valutativa/decisionale, può e deve tener conto del lungo percorso scolastico quinquennale dello studente (dal valore certamente non paragonabile all'esito dell'Esame di Stato). L'idoneità al ricevimento del titolo in questione può essere quindi stabilita tenendo conto del grande valore posseduto dal percorso scolastico quinquennale nonché delle numerose future occasioni di prova delle conoscenze dello studente/lavoratore in ambito sia lavorativo che universitario; motivazioni preponderanti che sostanzialmente privano di utilità lo svolgimento dell'Esame conclusivo.
Dal punto di vista economico, le spese sostenute dallo Stato al fine di garantire il corretto svolgimento dell'Esame conclusivo degli anni precedenti si è attestato in media tra i 65 e gli 80 milioni di euro, con un esito finale pari al 99,1% in media di maturandi promossi. Questa enorme spesa contribuirebbe ulteriormente all'aggravarsi dell'attuale forte instabilità che riguarda il quadro economico del Paese, una situazione emergenziale d'enorme importanza non paragonabile se confrontata con quella rivestita dalla ritualità e dal carattere puramente morale (lo dimostra la percentuale media di studenti promossi negli anni precedenti) che l'Esame di Stato possiede.
Analizzando infine l'aspetto sanitario e premettendo l'incertezza dell'evoluzione della situazione epidemica nel nostro Paese, lo spostamento e l'occasione di assembramento di docenti di commissione interna, di presidenti di commissione esterna e di circa 450000 maturandi in occasione dell'Esame di Stato, potrebbe rivelarsi un enorme rischio (relativo ai contagi di ritorno) tale da compromettere le misure restrittive adottate in questi mesi dal Governo nella lotta contro il virus.
Alla luce di tutto ciò, vale realmente la pena sostenere (in una tale occasione di straordinario pericolo per l'incolumità di centinaia di migliaia di italiani) un Esame di maturità economicamente dispendioso, rischioso dal punto di vista sanitario e dal valore selettivo realisticamente nullo?
*Il gioco non vale assolutamente la candela*
Si allega un articolo che non tiene conto dell'attuale emergenza sebbene aiuti a comprendere ed integrare alcune delle diverse motivazioni sopracitate.
Decisori
- Patrizio BianchiMinistro dell'Istruzione
- Sergio MattarellaPresidente della Repubblica Italiana
- Mario DraghiPresidente del Consiglio
- Patrizio BianchiMinistro dell'Istruzione
- Mario DraghiPresidente del Consiglio dei Ministri