Lo stage non è lavoro, vogliamo diritti!

Lo stage non è lavoro, vogliamo diritti!
Perché questa petizione è importante

Lo stage non è un contratto di lavoro, ma è spesso abusato per sfruttare giovani a basso o nessun costo e senza tutele, sostituendo lavoro dipendente e lasciando gli stagisti precari e senza futuro. Dal 2014 i tirocini extracurricolari sono quasi raddoppiati fino a circa 370 mila l’anno.
Sei mesi dopo la fine di uno stage meno di uno stagista su dieci è assunto a tempo indeterminato in quell’azienda: gli altri hanno contratti precari, sono di nuovo in stage o ancor peggio sono rimasti a casa.
Lo stage non affama soltanto i giovani, ma anche le loro famiglie, che sono costrette a mantenerli in un sistema precario che non permette loro di vivere autonomamente, costringendoli a passare da uno stage all’altro con poche certezze sul proprio futuro. A tutto questo vogliamo dire basta, vogliamo un vero contratto di lavoro e formazione!
Anche se meno conosciuto, questo contratto esiste già: è l’apprendistato, ma la concorrenza del tirocinio ne ha limitato molto la diffusione. Si tratta di un vero contratto di lavoro, tutelato e con un giusto compenso, durante il quale l’apprendista lavora, ma continua anche la sua formazione. Al termine dell’apprendistato, il datore ha forti incentivi ad assumerlo a tempo indeterminato.
Siamo giovani, stagisti, lavoratori, disoccupati, e abbiamo due proposte:
1. Basta agli stage gratuiti e senza tutele. Vogliamo una sola tipologia di stage, con un giusto rimborso spese obbligatorio. Vogliamo che lo stage non sia più abusato al posto di un vero contratto di lavoro, e per questo vogliamo che non sia più attivabile dopo tre mesi dalla laurea/diploma. Vogliamo trasparenza da parte di chi ci promette un vero lavoro ma poi ci scarica per assumere un altro stagista.
2. Puntiamo sull’apprendistato. Meno burocrazia, formazione migliore, più flessibilità e incentivi per chi assume giovani lavoratori tramite questo contratto, che garantisce tutele, contributi e una retribuzione adeguata.
L’entrata nel mondo del lavoro non deve essere per forza un calvario di anni senza stabilità, senza diritti e senza la certezza di un domani.
Cambiare si può e si deve, firma e dacci una mano!
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