Limitare il numero di persone che può gestire un amministratore di sostegno

Limitare il numero di persone che può gestire un amministratore di sostegno

Lanciata
13 giugno 2022
Firme: 49Prossimo obiettivo: 50
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Federico Bergna

Questa petizione ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni pubbliche (Camera e Senato) affinché si possa URGENTEMENTE adottare un provvedimento che limiti il numero di persone che possono essere "gestite" da un unico amministratore di sostegno ed in particolare, limitare a massimo 2 persone gli assistiti per ogni amministratore di sostegno.

A distanza di ormai 18 anni dalla pubblicazione della legge del 6 gennaio 2004, molte dovrebbero essere le modifiche a tale legge che si è rivelata oramai non più uno strumento "elastico" fra interdizione e inabilitazione ma piuttosto una vera macchina da soldi per quegli studi associati o liberi professionisti (spesso avvocati e commercialisti) che ABUSANO letteralmente di tale strumento giuridico.

Pur essendo molto complesso (per tempistiche e formalità) arrivare a riformare la legge 6/2004, riteniamo sia urgente almeno ottenere una limitazione del numero di assistiti per ogni amministratore di sostegno, limitando questo strumento giuridico ad un massimo di 2 assisti per ogni A.D.S. :

  • 1 assistito nel caso si scelga di assistere un proprio parente o si prevede che in futuro possa sorgere questa necessità.
  • 1 eventuale altro assistito nel caso di persona esterna al proprio nucleo famigliare e fino al 4° grado di parentela.

PER QUALE MOTIVO OCCORRE LIMITARE IL NUMERO DI ASSISTITI?

1) Perché nella stragrande maggioranza delle amministrazioni, questo strumento di tutela viene utilizzato unicamente con lo scopo di "arrotondare" le entrate economiche della propria professione (avvocato, commercialista, notaio, altra professione...) adempiendo unicamente agli aspetti amministrativi/burocratici della persona (e spesso con grandi ritardi e difficoltà proprio per il numero di assistiti in carico). Citiamo l'aspetto retributivo perché nella realtà dei fatti, ogni anno il giudice può approvare non solo dei rimborsi spese ma anche "un compenso adeguato" che possa coprire le eventuali mancate entrate per la propria attività dovute alla gestione di un amministrazione di sostegno.  E' un dato di fatto che più un amministratore di sostegno ha "assistiti", e più questa forma di tutela si trasforma in un vero e proprio strumento per acquisire in sostanza molti clienti con il minimo sforzo.

2) Perchè l'amministratore di sostegno, nello spirito originario di questa legge, non può essere un mero gestore o esecutore burocratico e finanziario ma deve poter essere messo nelle condizioni migliori per comprendere appieno vari aspetti del proprio assistito tra cui:

  • gli aspetti sanitari e di conseguenza avere capacità di discernimento tra soluzioni proposte in ambito sanitario e le reali volontà e desiderati espressi del proprio assistito prediligendo quindi in primis, le volontà e i diritti inalienabili già tutelati per costituzione, interfacciandosi di conseguenza con il giudice tutelare che emetterà un qualsiasi provvedimento del caso.
  • deve poter diventare una figura di riferimento del proprio assistito, instaurando un sincero rapporto di fiducia. Ciò non richiede solo tempo, ma soprattutto la necessità della "qualità del tempo", ovvero instaurare un rapporto con il proprio assistito e con le figure familiari e non, ove esistano, che siano in altrettanto modo un riferimento per il destinatario di amministrazione di sostegno.
  • deve poter avere il tempo e la possibilità di formarsi e rimanere aggiornato sulle opportunità che offre il territorio per giungere nel limite del possibile, ad "emancipare" il proprio assistito nel tempo dal punto di vista sociale, sanitario, affettivo, lavorativo, finanziario.

Elencheremmo numerosi altri punti di ciò che dovrebbe fare un amministratore di sostegno realmente interessato ad un ruolo non solo assistenzialistico ma di crescita per le persone che si trovano in una situazione di difficoltà temporea od ormai definita da tempo.

Tuttavia, per questa petizione, pensiamo di aver espresso i punti principali per i quali non solo E' URGENTE INTERVENIRE dal punto di vista legislativo ma, è urgente mettere in risalto per LIMITARE I DANNI che attualmente questo strumento giuridico si sta rivelando nella realtà dei fatti, con i giudici tutelari oberati da tali pratiche e che non possono effettivamente rendersi "garanti" della effettiva efficacia di questa forma di assistenza da parte degli A.D.S.

Non per ultimo, ricordiamo che qualsiasi libero professionista può proporsi nelle liste dei tribunali come amministratore di sostegno esterno, ma nessuno obbliga questi professionisti a prestare giuramento se un giudice tutelare chiede di adempiere a tale compito.

PERCHE' ACCETTATE, TRA L'ALTRO A SCATOLA CHIUSA, DI ASSISTERE ALLA VITA E ALL'ESISTENZA DI UN INDIVIDUO SE GIA' AVETE PIU' DI UNA PERSONA SOTTO LA VOSTRA "TUTELA"?

Materiale informativo:

Diritti alla follia: la realtà dell'amministrazione di sostegno https://dirittiallafollia.it/wp-content/uploads/2021/06/La-realta-dellamm-di-sostegno-in-Italia.pdf

Campagna critica su Amministrazione di Sostegno: https://dirittiallafollia.it/2021/04/27/campagna-amministrazione-di-sostegno-se-la-tutela-diventa-ragnatela/

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