Aree pedonali in centro storico ad Agrigento

Aree pedonali in centro storico ad Agrigento

Lanciata
1 dicembre 2020
Petizione diretta a
Il sindaco della città di Agrigento
Firme: 168Prossimo obiettivo: 200
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Nino Cuffaro

CREIAMO UN'AREA PEDONALE NEL CENTRO STORICO DI AGRIGENTO


Nel programma presentato per le elezioni amministrative appena concluse, il sindaco Franco Miccichè parla poco della gestione della mobilità cittadina. Si limita ad accennare ai parcheggi da completare, menziona la necessità di rivisitare il Pum (Piano Urbano della Mobilità), senza però fare riferimento alle modifiche da apportare. Nulla su eventuali pedonalizzazioni e su zone a traffico limitato. Su questi punti, però, considerando i primi atti della giunta in carica, l’indirizzo sembra essere chiaramente contrario: sono state eliminate le piccole aree pedonalizzate di piazza Pirandello e piazza Sinatra ed è stata rivista la ZTL di via Atenea, limitando l’orario di chiusura alle auto. Se questa è la direzione di marcia, c’è da pensare che difficilmente si faranno delle pedonalizzazioni e si perseguiranno politiche di contrasto al traffico privato.
Lo scenario europeo, invece, va in direzione opposta. Tutte le città, in particolare quelle che custodiscono i luoghi e gli elementi architettonici più preziosi, si muovono verso una mobilità ecologicamente sostenibile, con l’impiego di infrastrutture che massimizzano il trasporto pubblico penalizzando il traffico privato, escludendolo quasi del tutto dalle zone centrali. Quindi, si procede ovunque con piste ciclabili, bike-sharing, interdizioni di ampie zone al traffico privato, pedonalizzazione dei centri storici. È in questa direzione che vanno le “Smart city” di cui tanto parla nel suo programma il sindaco Miccichè, salvo poi disattenderne clamorosamente il significato nei sui primi atti amministrativi. Le “città intelligenti”, infatti, si qualificano proprio per una politica della mobilità che coniuga ambientalismo, risparmio energetico e riqualificazione del tessuto urbano.
Peraltro, la trasformazione verso una sostenibilità ecologica delle città è un’emergenza imposta dai cambiamenti climatici, ormai accelerati e dalle conseguenze disastrose: siccità, desertificazioni, inondazioni, scioglimento delle calotte polari e innalzamento del livello dei mari; ed è chiaro agli studiosi che l’economia basata sui combustibili fossili è al tramonto. Bisogna quindi attrezzarsi, e anche velocemente, per traghettare le nostre comunità caotiche ed inquinate verso nuove forme intelligenti dell’abitare, con città infrastrutturate per una mobilità ecologica, innovativa e dotate di tecnologie digitali in grado di migliorare la qualità della vita contrastando i rischi ambientali: sia quelli globali che quelli di prossimità. Quindi, politiche con ricadute immediate sulla riduzione del traffico, la qualità dell’aria, l’inquinamento acustico, l’inquinamento visivo.
In questa direzione si muovono anche le direttive comunitarie del recovery fund, che convoglieranno un’enorme spesa pubblica nei prossimi anni.
Naturalmente ci vuole chiarezza di visione e coraggio per contrastare cattive e consolidate abitudini, difese ad oltranza da chi si attarda a cogliere la necessità di un cambiamento profondo nell’organizzazione, nel modo di vivere le città, di gestire spazi e tempi.
La nuova mobilità deve invertire la scala delle priorità: attenzionare anzitutto le esigenze dei pedoni, per passare poi a quelle dei ciclisti, al trasporto pubblico e, solo in coda, al traffico privato.
In quest’ottica chiediamo all’amministrazione comunale di sperimentare un’ampia zona pedonale nel centro storico che veda interessate piazza Pirandello, via Atenea, la zona di Porta di Ponte, largo Francesco Taglialavoro, via Pirandello, piazza San Francesco e il tratto del Viale della Vittoria che va da piazza Cavour a piazza Marconi. Se contestualmente si riattivassero i sottopassaggi di piazza Marconi, si creerebbe una lunga passeggiata pedonale nel salotto della città da piazza Pirandello a piazza Cavour, senza soluzione di continuità.
Naturalmente, facendo tesoro delle esperienze maturate in altre realtà, l’iniziativa dovrebbe essere discussa preventivamente con gli operatori commerciali e presentata assieme ad un cartello di eventi culturali, da tenere (non appena le primarie esigenze sanitarie lo consentiranno) nelle aree pedonalizzate, che possano attrarre visitatori e potenziali clienti.
Vicino a noi, Palermo con il suo centro storico ampiamente pedonalizzato (via Maqueda, piazza Verdi, il Cassaro, Piazza San Domenico, la Vucciria, piazza Bologni ed altro ancora) è un esempio riuscito di rinascita urbana, ambientale ed economica.
Facciamolo anche ad Agrigento.

ARCI - Circolo John Belushi

Legambiente - Circolo Rabat

Associazione Culturale Bac Bac

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Decisori

  • Il sindaco della città di Agrigento