I POLITICI INTERVENGANO REALMENTE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

I POLITICI INTERVENGANO REALMENTE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Lanciata
9 giugno 2022
Firme: 132Prossimo obiettivo: 200
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Eliana Zuffi

Assistiamo nuovamente impassibili ad un doppio femminicidio, avvenuto ieri nella mia città, Vicenza. In Italia, la legge ancora non tutela le donne che subiscono violenza dai propri compagni o mariti, lasciandoli liberi di agire indisturbati anche dopo denunce e sentenze.

Tratto dall'articolo di VicenzaToday relativamente all'omicidio di Lidia Miljkovic, che lascia due figli orfani:

"La feroce persecuzione verso la moglie, iniziata 10 anni fa con pestaggi quotidiani anche gravi - come quando ha mandato Lidia in ospedale spaccandole la testa contro al frigo davanti ai figli - e ripetute minacce di morte, si è risolta in pochi giorni di carcere e meno di due anni di provvedimenti nei suoi confronti. Eppure Lidia aveva avuto il coraggio di denunciare, ma non è servito a niente. La giustizia italiana, ancora una volta, non è riuscita a scongiurare una morte annunciata."

Dall'articolo di Openonline del 09/06/2022:

"Il giudice ha segnalato nell’ordinanza gli episodi di violenza nei confronti di Lidia. A febbraio del 2019 Vasiljevic «afferrava per il collo» la moglie, «la spingeva contro il frigorifero della cucina e la minacciava con un coltello» che le infilava in bocca. Un mese dopo, rientrato ubriaco, la aggrediva a letto stringendole il collo «come per strangolarla». Urlando: «ti uccido, ti cavo gli occhi». A marzo le dava un colpo al volto «con violenza tale da farla cadere al suolo». Vasiljevic è finito in carcere. A dicembre 2019 arrivava un ordine di non avvicinamento su richiesta dei Carabinieri di Schio, dove Lidia si era trasferita con i bambini dopo la separazione.

Daniele Mondello, nuovo compagno di Lidia, in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica se la prende con i giudici: «Tre settimane fa è stata emessa la sentenza di separazione. Sa cosa stabiliva? La cessazione dell’affido esclusivo dei figli di 13 e 16 a Lidia. Per ogni cosa bisognava mediare con il padre: scuola, tempo libero, medicine». Zlatan non ha mai pagato gli alimenti all’ex moglie ed era decaduto nel frattempo anche il divieto di avvicinamento: «Negli ultimi mesi aveva fatto tre incidenti stradali e gli avevano ritirato la patente solo dopo l’ultimo. Però continuavano a dire che si era sistemato, che era in un percorso di riabilitazione». Infine, la beffa: «Il giudice Marcello Colasanto di Vicenza ha addebitato a Lidia le spese legali che Zlatan non pagava: 15 mila euro. Ovviamente, poi, lei avrebbe dovuto rivalersi su di lui. Come si chiama questo? Non significa spingere progressivamente una persona verso la morte? Eppure non mancavano i precedenti, le denunce, le segnalazioni. Nessuno ha mosso un dito per tenere distante quella persona. Vediamo chi troverà il coraggio di guardare in faccia quei due orfani»."

Sono stanca di leggere articoli e di sentire dibattiti sull'argomento che si risolvono un nulla di fatto, solo parole al vento per pulirsi la coscienza. Stanca di percepire l'insensibilità con cui vengono trattati certi temi dalle istituzioni quando una donna va a sporgere denuncia.

Con questa petizione, ti chiedo di firmare per provare a fare qualcosa di concreto per cambiare le leggi, per tutelare le donne dai loro aguzzini. Più firmiamo, più peserà questa richiesta di modifica di un sistema evidentemente sbagliato e inadatto a gestire una piaga sociale di questa portata, che intendo inviare al Ministro della Giustizia Marta Cartabia.

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