Nessun bavaglio per Al-Mayadeen!

Nessun bavaglio per Al-Mayadeen!
Perché questa petizione è importante

Il governo dell'Arabia Saudita, paese dove ha sede Arabsat, fornitrice di satelliti per le trasmissioni TV in molti paesi arabi, sta facendo pressioni sul governo del Libano affinché sospenda le trasmissioni della catena televisiva panaraba Al-Mayadeen, molto seguita e apprezzata nell'intera regione e componente della Rete internazionale in difesa dell'umanità. Al-Mayadeen è attaccata per aver criticato alcuni governi della regione, ma la campagna si è acutizzata dopo che un programma trasmesso dalla rete si era occupato della tragedia avvenuta a Mina lo scorso 24 settembre durante il pellegrinaggio dell'Hajj alla Mecca, dove la ressa ha provocato la morte di centinaia di fedeli.
L'attacco però ha un senso più generale. Il governo di Riad mira a zittire le voci che rivelano le ingerenze dell'Arabia Saudita nella guerra civile in corso in Yemen. Si tratta dunque di un gravissimo attacco alla libertà di espressione e di informazione, particolarmente preziosa in un'area strategica dello scenario mondiale come quella mediorientale.
I giornalisti e i tecnici della rete Al-Mayadeen chiedono che la libertà di espressione sia rispettata, e hanno già ricevuto la solidarietà di vari media arabi e del resto del mondo. Anche dall'Italia intendiamo quindi esprimere la nostra solidarietà con il canale televisivo Al-Mayadeen e chiediamo con forza che cessino le pressioni che l'Arabia Saudita sta esercitando sul Libano per ottenerne la chiusura.
Primi firmatari:
Alessandra Cappelletti, Docente di Relazioni Internazionali dell'Asia Orientale, Cinaforum
Michelangelo Cocco, giornalista
Vittorio Pesce Delfino, scienziato, Università di Bari
Oliviero Diliberto, giurista, Università La Sapienza di Roma
Ada Donno, pubblicista, presidente dell'Awmr-Italia
Angelo d'Orsi, storico, Università di Torino, direttore di Historia magistra
Domenico Dursi, dottore di ricerca, Università La Sapienza di Roma
Alexander Höbel, storico
Milena Fiore, tecnico audiovisivo
Andrea Marcucci, dottorando in filologia classica
Luisa Morgantini, presidente di AssoPace Palestina e già vice presidente del Parlamento Europeo
Guido Oldrini, filosofo, Università di Bologna
Luca Orsogno, dottorando in filosofia del diritto
Manuela Palermi, giornalista, presidente del Partito Comunista d'Italia
Nico Perrone, storico, Università di Bari
Antonia Sani, presidente della Wilpf Italia
Vincenzo Vita, giornalista e presidente dell'Associazione Nazionale Italia-Palestina