Solidarietà per Riccardo Casolo, disabile sotto sfratto

Solidarietà per Riccardo Casolo, disabile sotto sfratto
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Riccardo Casolo vive a Milano, è disabile, con invalidità certificata al cento per cento, con grave difficoltà alla deambulazione, ormai si muove solo con la sedia a rotelle, con moglie e figlio di 10 anni a carico, ha lo sfratto - ormai prossimo dall’essere esecutivo - dalla casa dove vive con la sua famiglia perché a causa della ridotta capacità lavorativa dovuta al peggioramento delle sue condizioni fisiche avvenuto negli ultimi due anni, non riesce più a sostenere il pagamento di mille euro al mese di affitto.
Da più di 3 anni ha partecipato a tutti e cinque i bandi per avere una casa popolare del Comune o di Aler, ma tutti non hanno avuto esito. Ora è in attesa dell’esito dell’ultimo bando del giugno scorso ma Erp al momento non gli ha dato molte speranze: per ogni bando a fronte di circa 12.000 domande vengono assegnati meno di mille alloggi.
La soluzione che viene offerta Regione e Comune all’emergenza abitativa è una non soluzione, cioè quella dei SAT (Servizi Abitativi Transitori) che consiste nel dare alloggi definiti dalla stessa Regione inadeguati e impropri in modo provvisorio con contratto di 12 mesi, senza peraltro tenere in alcuna considerazione il tessuto sociale dal quale si sradica una famiglia, elemento importante quando vi è la presenza di una persona disabile all’interno del nucleo familiare. Una non soluzione che aggiunge precarietà a situazioni già precarie e disagio a situazioni già disagiate.
Ci chiediamo come sia possibile che un Comune come quello di Milano, che ha uno dei bilanci più grandi d’Italia, non riesca ad andare incontro efficacemente alla emergenza abitativa, stiamo parlando del più grande Comune e Area Metropolitana d’Italia dopo Roma, e questa situazione è inaccettabile. Così come è altrettanto inaccettabile la scarsa considerazione verso i problemi legati alle disabilità, ed è inutile se non offensivo colorare di viola le facciate delle istituzioni in omaggio al giorno della disabilità quando poi non si fa tutto ciò che si dovrebbe e si potrebbe fare.
E non è altresì accettabile il gioco di rimbalzo di responsabilità tra Comune e Regione, perché è un gioco fatto sulla pelle di tanta gente disperata. Purtroppo la politica amministrativa non solo di questa ma anche di tante altre città, come anche quella di tante altre Regioni, come quella del Parlamento e del Governo, è fatta troppo spesso di vuote parole, e quando va bene di buone delibere e buone leggi alle quali però non vengono forniti gli adeguati strumenti per poter essere pienamente attuate e quindi essere efficaci .
Pertanto i sottoscritti firmatari di questo appello chiedono a tutte le istituzioni che venga trovata in tempi rapidi una soluzione degna e adeguata al problema abitativo della famiglia Casolo e che Milano sia dotata di tutti gli strumenti necessari per affrontare in modo degno, esauriente ed efficace tutte le problematiche abitative dei cittadini di Milano in difficoltà, sopratutto in presenza di disabilità gravi.