Fermiamo la violenza di stato nelle carceri: lo scandalo di Santa Maria
Fermiamo la violenza di stato nelle carceri: lo scandalo di Santa Maria

Durante il primo lockdown per contenere il contagio da Covid-19, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, vicino Caserta, non ci sono mascherine, acqua potabile, biancheria e arriva anche il virus che contagia un recluso.
Alle proteste dei detenuti, il 6 aprile 2020 lo stato risponde con un pestaggio generalizzato, i detenuti vengono picchiati e umiliati, tra sputi e bastonate.
Una violenza definita «orribile mattanza» da Sergio Enea, giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza con cui ha disposto 52 misure cautelari (arresti e interdizioni) per agenti e dirigenti, incluso il provveditore regionale per le carceri della Campania. In tutto gli indagati sono 117.
Per mesi la politica i governi Conte e Draghi hanno fatto finta di non vedere. Matteo Salvini ha dato la sua solidarietà agli agenti.
- Chiediamo che la ministra della Giustizia Marta Cartabia riferisca in parlamento su questa violenza gratuita.
- Chiediamo che gli agenti di polizia penitenziaria indagati per le violenze vengano sospesi dal servizio.
- Chiediamo che venga finalmente introdotto il codice identificativo sulle divise necessario per riconoscere i responsabili di comportamenti scorretti o violenze.