Fermiamo il nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana di Cagliari!

Fermiamo il nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana di Cagliari!

220 hanno firmato. Arriviamo a 500.
Lanciata

Perché questa petizione è importante

Il 30 dicembre 2021 il Sindaco Paolo Truzzu ha presentato il nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana del Comune di Cagliari, attualmente approvato in Giunta e in attesa di esame delle Commissioni e del Consiglio Comunale. Il Regolamento prevede una serie di norme funzionali al controllo pervasivo delle forme di socializzazione e di convivenza in nome di una “città più pulita e vivibile”. 

Ma quale idea di città propone? Il testo concepisce la città come uno spazio svuotato dei suoi abitanti, una scenografia per il profitto turistico-commerciale: le persone e le loro vite non sembrano esistere, se non in funzione di una città-vetrina, il cui “decoro” prescinde – quando non va contro – dalle reali esigenze di chi vive la città e i suoi spazi comuni. 

La vaghezza del testo e dei termini che utilizza - decoro, sicurezza, dignità, usi impropri, bivacco, disagio - conferisce una tale discrezionalità alle forze dell’ordine nel determinare i comportamenti da reprimere che nessuno può sentirsi davvero al riparo. In primo luogo, si cerca di bandire chi ha bisogno dello spazio pubblico per la propria sussistenza o attività - dalle persone senza fissa dimora ai venditori ambulanti e agli artisti di strada, fino a chi è costretto a chiedere l’elemosina. E in seconda battuta si cerca di nascondere lo stato di abbandono dello spazio pubblico riversando la responsabilità su chi lo vive: tra le tante, si fa divieto di stendere i panni dalla finestra - se non in condizioni di estrema necessità, di legare le biciclette ai pali e di consumare cibi e bevande al di fuori delle attività commerciali. L’unica e univoca risposta ai problemi della città sembrerebbe quindi la soppressione della vita sociale e di qualsiasi comportamento non funzionale all’idea di città-vetrina, anche facendo ricorso a provvedimenti altamente repressivi, discrezionali, e passibili di ricorsi come il DASPO urbano. 

Noi crediamo in una città liberamente fruibile, pur sempre nel rispetto della stessa, e per questo crediamo sia importante unire le nostre idee e le nostre voci per dare una visione differente della nostra città.

Facciamoci sentire, firmiamo la petizione e iniziamo a costruire una città diversa, inclusiva, pensata per tutti i suoi abitanti e le loro necessità!

220 hanno firmato. Arriviamo a 500.