Salvaguardiamo e valorizziamo lo spirito partecipativo del Circolo San Francesco di Jesi

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Lorenzo Perini ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a Ente Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori e a

Lo scorso 14 aprile 2021 il Consiglio Direttivo dell'Associazione Oratorio Circolo Parrocchiale San Francesco d'Assisi ha diffuso sulla pagina Facebook “Club San Francesco” il seguente comunicato:

Cari Soci,
dobbiamo comunicarvi che, con lettera a mezzo pec ricevuta in data 13/04 u.s., la Parrocchia San Francesco d'Assisi ha rappresentato quanto segue: “nell'impossibilità di garantire, a causa dell'attuale pandemia, la ripresa delle normali attività gestionali dell'Oratorio Circolo Parrocchiale San Francesco d'Assisi, chiede la restituzione dei locali parrocchiali di proprietà dell'Ente Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori attualmente utilizzati dall'Associazione Oratorio Circolo Parrocchiale San Francesco d'Assisi, per motivi di riorganizzazione degli spazi e delle attività pastorali, all'interno della realizzazione di un nuovo progetto, in unità e continuità di intenti e condivisione degli obiettivi perseguiti dalla suddetta associazione e da codesta Parrocchia”.
Siamo fiduciosi che nella realizzazione di questo nuovo progetto, sperando che si concretizzi quanto prima, compatibilmente al superamento della attuale situazione epidemiologico-sanitaria, venga tenuto in considerazione l'Oratorio Circolo con le iniziative ed attività ad esso collegate, che negli ultimi tre decenni ne hanno caratterizzato e contraddistinto lo spirito aggregativo, da sempre fondamento (e collante) dell'Associazione.
Ci auguriamo che l'Oratorio Circolo San Francesco continui a rimanere un punto di riferimento per tutti i Soci che in esso hanno trovato un luogo sano, partecipato ed accogliente come una famiglia.
Al fine di garantire una adeguata informativa in merito agli sviluppi di tale determinazione, il Consiglio Direttivo provvederà a convocare tempestivamente un'Assemblea dei Soci, non appena ne sussisteranno le condizioni sanitarie consentite dalla Legge”.

L’associazione - incarnata idealmente e fisicamente dalle presenze costanti e accoglienti di Lamberto e Valeria - ha rappresentato per 25 anni un luogo di condivisione, di socializzazione e di crescita per centinaia di persone di diverse generazioni.
Il comunicato di cui sopra ha prodotto pertanto da un lato una diffusa reazione di sdegno e sgomento, e dall’altro il moto spontaneo di alcuni soci particolarmente rappresentativi del passato e del presente dell’associazione, riunitisi per tentare di aprire un dialogo con la parrocchia e di scongiurare la fine di una storia unica.
A partire dal 17 aprile - e per oltre un mese - si sono tenute otto riunioni, cui hanno preso parte il Parroco Pierpaolo Fabbri, i rappresentanti dei soci, del Consiglio Direttivo, e del CSI. Nel corso degli incontri è emersa la volontà della Parrocchia di rimodulare la presenza del circolo e quindi dell’associazione in seno alla Parrocchia, nell’ottica di un nuovo progetto associativo che meglio persegua le finalità formative e spirituali della parrocchia stessa.

Il Parroco ha riferito quanto segue:

a)  tale nuovo progetto si concretizzerebbe con la formazione, già avvenuta, di una nuova associazione di promozione sociale, che inizierebbe le sue attività intorno ai prossimi mesi di novembre/dicembre 2021. Nei locali in cui attualmente si trova il bar della nostra Associazione dovrebbero venir svolte attività di oratorio e iniziative ed incontri dei vari gruppi parrocchiali, con conseguente ridimensionamento del bar ad elemento accessorio di tali attività.
La nuova associazione avrebbe come Presidente di diritto lo stesso Parroco, con membri del Consiglio Direttivo due frati ed un laico nominati dal Parroco.

Il proposito del nostro gruppo di soci è stato quello di rappresentare al Parroco la possibilità di perseguire i legittimi obiettivi della Parrocchia tramite la collaborazione attiva dell'Associazione.
Si è tentato di convincere il Parroco ad approvare la riapertura dei locali già dal mese di giugno sotto la corrente gestione della nostra Associazione, senza attendere l'innesto della nuova associazione a novembre/dicembre, così da lanciare un segnale di continuità al resto dei soci e così da avere l'opportunità di dimostrare alla Parrocchia l'effettiva volontà di collaborazione. Il progetto per questi mesi estivi, da parte nostra, contemplava la possibilità di avere nel Consiglio Direttivo dell'Associazione, da nominare in occasione della preannunciata Assemblea dei soci, tanto il Parroco stesso, quanto una continuità con i membri dell'attuale Consiglio Direttivo, quanto, ancora, un ricambio degli stessi.
La nostra speranza era che, una volta riaperta l'Associazione, si potessero organizzare iniziative ed attività con rinnovata fiducia così da rimodulare anche i perentori e, a nostro avviso, poco democratici termini fissati dal Parroco.
Il nuovo progetto prospettato dal Parroco manca infatti di democraticità e, di conseguenza, di solidarietà, accoglienza e coinvolgimento, in sostanza di quei caratteri che dovrebbero essere linfa vitale di tutte le associazioni, nella misura in cui la parte gestionale e decisoria della nuova associazione non potrà essere oggetto di esame, discussione ed elezione dell'assemblea dei soci. In questa ottica il socio potrebbe solo attivarsi per concretizzare idee del Parroco, mai per cambiare le dinamiche gestionali o decisorie.
Ma le porte del dialogo sono state via via chiuse in quanto, evidentemente, il nuovo progetto era già stato predisposto e non poteva più essere cambiato; d'altronde il Parroco più volte ci ha riferito di aver bisogno di “braccia” più che di “teste pensanti”.
Sebbene il Parroco non sbagli nell'affermare che il bar della nostra Associazione si trovi in “locali parrocchiali di proprietà dell'Ente Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori” (di cui è stato richiesto lo sgombero di tutto il materiale di proprietà dell’Associazione entro il 31 luglio 2021), riteniamo che non sia corretto arrestarsi ad una costatazione meramente giuridica.
La nostra Associazione esiste, come detto, da 25 anni e quegli stessi locali appartengono anche a tutti quei soci che nel corso di questi anni li hanno considerati una loro seconda casa.
Riteniamo altresì che Pierpaolo Fabbri, nato a Rimini, nella sua qualità di Parroco della Parrocchia di San Francesco d'Assisi da soli tre anni (Viceparroco nei precedenti tre), dovrebbe tener conto del significato che ha l'Associazione non solo all'interno della sua Parrocchia, ma anche all'interno della città di Jesi; eppure è restato del tutto sordo al nostro appello;

b) contestualmente, la Parrocchia ha intenzione di trovare i fondi necessari per realizzare due progetti già elaborati da qualche anno: quello di rifacimento del campo da calcetto e quello della ricostruzione del vecchio oratorio.

Non è dato comprendere né per quale motivo il vecchio oratorio venne abbattuto, quando innumerevoli soggetti avevano all'epoca esposto notevoli perplessità sulla fattibilità del progetto a causa dell'imponente spesa preventivata, e quando, soprattutto, era ben possibile rimetterlo in sicurezza con la spesa di poche migliaia di euro, come da preventivo presentato in occasione di un Consiglio Pastorale; né è stato possibile individuare le ragioni per cui, dopo quasi cinque anni di tentativi falliti, improvvisamente la Parrocchia sarebbe in grado di trovare le finanze per realizzare due progetti così costosi, anche tenuto conto della crisi economica scatenata dalla pandemia che ha colpito tanto la Parrocchia stessa, che le persone che la vivono.

Con la presente petizione intendiamo rivolgerci non solo a tutti gli attuali soci dell’Associazione, ma anche a tutti coloro che l’hanno vissuta in passato e a tutti quelli che riconoscono il valore sociale che ha rivestito l’Associazione nella città di Jesi in questi decenni.
Non solo, ci rivolgiamo anche all’Ente Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori e al Comune di Jesi, quale istituzione politica e amministrativa della cittadinanza, nel porre questo problema: è corretto che la nostra storica Associazione, che ha contribuito da una parte alla formazione e alla crescita di centinaia di ragazzi e, dall’altra, anche alla crescita della Parrocchia di San Francesco, venga ora costretta allo scioglimento in favore di una nuova associazione e di un nuovo progetto preconfezionati, senza alcuna possibilità di dialogo e collaborazione con il Parroco Pierpaolo Fabbri?

A nostro avviso, no.

Riteniamo che la nostra Associazione possa essere più accogliente, solidale, attiva e formativa di quanto lo sia stata negli ultimi anni, posto che la scelta avventata del Parroco di abbattere l’oratorio ha contribuito all’emergere di alcune criticità, e pensiamo anche che si possa cambiare venendo incontro alle esigenze pastorali della Parrocchia.

Ma è impossibile negare che il solco tracciato dall’Associazione abbia prodotto di gran lunga più esperienze positive che negative e che, pertanto, qualsiasi progetto elaborato dalla Parrocchia e dall’Ente Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori che coinvolga i locali in cui ha avuto sede finora la nostra Associazione non possa non ripartire dalle persone che l’hanno vissuta e frequentata.

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