Al lavoro per la Toscana

Al lavoro per la Toscana

Lanciata
1 luglio 2020
Petizione diretta a
cittadini della Toscana
Firme: 283Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Al lavoro per la Toscana

Siamo appena usciti da un periodo complesso e doloroso, quello della fase più acuta dell'emergenza del COVID-19. Privazioni e sacrifici sin qui affrontati sarebbero stati inutili se non fossimo in grado di apprendere ciò che questa immane sfida ha insegnato.

La crisi pandemica ha accresciuto le profonde disuguaglianze presenti nella società e mostrato i limiti dell’attuale modello economico e sociale in cui chi è più fragile paga il prezzo maggiore: lavoratori dipendenti, autonomi, artigiani, commercianti e piccoli imprenditori rimasti senza reddito. Studenti che non hanno i mezzi per poter seguire la didattica a distanza. Evidenti i divari fra chi ha una posizione di rendita e i contratti precari non rinnovati; fra le Regioni in cui si è puntato sulla “eccellenza” della sanità privata e quelle in cui la sanità pubblica è riuscita a contenere l’emergenza; fra i lavoratori che hanno mandato avanti il Paese, assumendosi in prima persona grandissimi rischi, e Confindustria che osteggia ogni minimo aiuto concesso a chi rimane indietro; fra i grandi interessi produttivi tutelati e realtà come quella delle Arti e della Cultura rimosse dal panorama nazionale; tra le impellenti questioni ambientali e l'attuale ritorno di plastica usa e getta e mezzi di trasporto privati.

Non si può continuare a ragionare come se niente fosse successo, utilizzando schemi ormai superati e modelli sconfitti proprio dalla pandemia. C'è la necessità di cambiare paradigma, proponendo  un modo di fare e intendere la politica diverso, capace di mettere al centro della propria azione le persone, i loro bisogni, la Toscana. Guardando verso un orizzonte inedito con  il coraggio di andare oltre.

Il nostro territorio sarà chiamato a breve a scegliere fra una visione di continuità volta al passato ed una che abbia il coraggio di imparare, sì, dal passato ma per guardare al presente e al futuro.

Le proposte politiche per la Regione sinora emerse ci appaiono insufficienti e incapaci di cogliere la difficile e reale situazione in cui la crisi ha gettato molti toscani.

La candidatura di Eugenio Giani è in continuità con il passato, una candidatura che non sa cogliere le sfide nuove che la società sarà chiamata a vivere, una candidatura nata e decisa nei caminetti della politica senza un rapporto con  le persone, il territorio, la comunità toscana.

Continuità politica quella di Giani, con alcune delle scelte sbagliate fatte in passato, che ha visto i tagli alla sanità, ai trasporti e ad altri servizi essenziali. Quella della privatizzazione e della esternalizzazione, del precariato, quella che riesce a  rappresentare nel suo agire quel mondo imprenditoriale toscano minoritario, portatore però di grandi interessi economici che, nel pieno della pandemia, discuteva  di nuovo aeroporto invece che della salute di tutte e tutti.

La candidatura di Susanna Ceccardi è l’espressione di una destra attenta solo a parole ai bisogni popolari ma in concreto attiva a contrapporre i lavoratori agli emarginati, agli immigrati, a chi è più povero. Indicano le briciole spese per l’accoglienza e non i profitti accumulati nei paradisi fiscali. Una candidatura portatrice di un modello che, come dimostra la tragedia lombarda, è ancor più spostato verso l’ingiustizia e la diseguaglianza. Una candidatura che farà leva solo sulle paure della povera gente senza però offrire loro una soluzione, salvo indicando come nemico sempre altra povera gente. Una proposta politica, perciò, che rischia di far presa strumentalizzando proprio la sofferenza vera della società, le angosce del lavoro e della sua precarietà, della sua scarsità e la dissoluzione del ceto medio.

Secondo noi cittadini e cittadine, lavoratrici e lavoratori, studenti e studentesse, pensionate e pensionati, la Toscana ha bisogno di un’ulteriore proposta, popolare, concreta e capace di incarnare i valori autentici della Costituzione in cui ognuno e ciascuno abbia le stesse possibilità di curarsi, lavorare, studiare, abitare, esprimersi e costruirsi un futuro.

Crediamo che le condizioni del lavoro debbano essere la priorità dell’azione politica. Che la Regione sia davvero attiva nel difendere il lavoro quale espressione della dignità umana: nelle crisi aziendali, nel percorso di reinserimento quando lo si perde, nel contrastare il precariato.

Vogliamo che i servizi pubblici essenziali, scuola come luogo di formazione di coscienze critiche, sanità territorialmente riorganizzata per vero ed agibile diritto alla salute e trasporti siano il cuore dell’impegno e della spesa della Regione.

Vogliamo che modalità e tempistica di ri-pubblicizzazione del servizio idrico integrato, siano un punto fondativo per il  governo regionale (la legislatura che si apre sarà decisiva perché al suo termine alcune concessioni dei gestori arriveranno a scadenza), per ristabilire la volontà popolare espressa in un referendum nazionale disatteso. Chi ha governato la regione ha precise e gravi responsabilità in materia.

Crediamo che la  cultura e la ricerca abbiano un ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo della nostra comunità. Una cultura che sia fruibile per tutti e non per pochi.

Pensiamo che il diritto all’abitare sia da conquistare con investimenti pubblici appropriati e con provvedimenti e norme, ad oggi assenti, che consentano di liberare all’uso di chi ne ha bisogno le migliaia di appartamenti costruiti ed invenduti, presenti in Toscana.

Vogliamo una Regione che non sia semplice scacchiera di partite nazionali, che non si accontenti di vivere di rendite del passato, di difendere lo status quo o di sedersi sulle antiche glorie “rinascimentali”; una Regione in cui si trovi la volontà di accantonare lo schema del voto utile contro la destra per costruire un laboratorio in cui i valori di uguaglianza e solidarietà sociale, ambiente e cultura tornino fondanti, aggregando qualsiasi forza sia disponibile a rimettersi davvero in gioco.

Vogliamo una Toscana da vivere, capace di ascoltare territori, città e paesi con le loro caratteristiche, la loro storia, il loro paesaggio, condividendo con la popolazione toscana le scelte in merito alle grandi infrastrutture come quella dell’aeroporto fiorentino.

Vogliamo una Regione rispettosa dell’ambiente che sappia svilupparsi in maniera sostenibile e in equilibrio con il proprio ecosistema.

Vogliamo una Regione in cui il turismo torni a essere una risorsa per tutto il territorio, ma non permetta che il territorio e i suoi abitanti siano trasformati in risorsa per l’industria del turismo di massa.

Vogliamo una Regione solidale che non lasci indietro nessuno, accogliente e terra dei diritti. Che aiuti le nuove generazioni a realizzarsi e accompagni e curi gli anziani.

Non vogliamo essere messi in competizione l’uno contro l’altro né come lavoratori, né come cittadini toscani.

Siamo consapevoli che certe istanze e prospettive possano essere raggiunte solo attraverso scelte condivise e partecipate che solo una politica nobile, disinteressata e di servizio può interpretare.

Dobbiamo essere disponibili a fare un passo indietro personale per uno slancio in avanti collettivo.

Dobbiamo superare le ingessature e gli schemi prefissati e cristallizzati non più adattabili alla situazione attuale: con lungimiranza e coraggio scegliamo di essere protagonisti, la Toscana merita di più.

Vogliamo provarci, sappiamo che ogni cittadino può essere protagonista. Sappiamo che possiamo scegliere un’alternativa tra Giani e Ceccardi.

Vogliamo che il prossimo presidente della Toscana sia una o uno di noi, scelto da tutti noi.

Per questo chiediamo a Daniele Calosi di essere il nostro candidato presidente, chiediamo alle cittadine e ai cittadini toscani di sostenerlo nei modi che potranno.

Daniele è l’espressione più chiara e coerente del mondo del lavoro toscano, sempre presente, con i lavoratori in lotta sui cancelli, nelle trattative o nei tavoli di crisi (la difesa della Bekaert, Esaote, Signorini, Leonardo Finmeccanica, Nuovo Pignone, ecc. le tante vertenze che lo hanno visto in prima linea), sempre pronto a battersi contro le ingiustizie sociali.

Daniele, sindacalista, figlio di un operaio metalmeccanico e di una casalinga, è portatore autentico dei valori dell’antifascismo e della giustizia sociale, interpretando il ruolo pubblico come genuino contributo alla collettività. Crediamo che Daniele possa rappresentare scelte di governo quali espressioni di democrazia e libertà, a favore dei tanti contro le convenienze di pochi.

Ci impegniamo a essere accanto a lui in questa esperienza, ognuno a partire dal contributo che può dare sul proprio luogo di lavoro, nella propria comunità locale, nella associazione di volontariato in cui è attivo, ovunque.

Partendo anche e soprattutto dal lavoro fatto in Consiglio Regionale in questi ultimi 5 anni da Tommaso Fattori e Paolo Sarti e forti quindi della loro esperienza, vogliamo costruire con loro e con Daniele Calosi un insieme di forze progressiste che sia il più ampio e inclusivo possibile, in grado di  unire civismo e politica e affrontare insieme il progetto per la nostra Regione.

Perché crediamo che un'altra Toscana sia possibile e vogliamo esserne al centro, tutte e tutti insieme.

Una Toscana in cui da ciascuno dovrà arrivare un contributo secondo le sue capacità e in cui ciascuno riceverà secondo i suoi bisogni.

#alavoroperlaToscana

Firenze, 07.07.2020

Elenco adesioni

Neri Clara, precaria della cultura

Galli Grazia, Progetto Firenze      

Santoni Mauro, insegnante

Cini Giovanna, impiegata

Pesci Filippo, operaio

Bertelli Maurizio, libero professionista

Becocci Sonia, insegnante

Brandani Francesco, pensionato

Trapassi Marco, pensionato

Ostrogovich Ottavia, operaia

Iovine Vincenzo, insegnante

Morozzi Daniela, attrice

Frigidi Sandro, pensionato

Salis Giusi, autrice

Salomone Placido, muratore

Oreste Concetta, pensionata

Corsaro Lucia, casalinga

Manenti Camilla, studentessa

Pillozzi Serena, ricercatore               

Pieri Fabio, commerciante

Longo Margherita, impiegata

Malotra Benedetto, ingegnere

Mantellini Paola, medico

Grangri Lisa, cuoca

Pacilli Ilaria, educatrice

Fontanelli Chiara, operaia

Lo Gatto Maria Rosa, impiegata

Da Fré Emanuele, impiegato

Barsanti Mauceri Isetta, avvocato

Negri Fiamma, attrice

Pisilli Filippo, impiegato

Cinalli Enrico, impiegato

Falsetti Daniele, impiegato

Varriale Bruno, già magistrato

Manenti Roberto, operaio

Solimeno Paolo, avvocato

Lo Piccolo Lucia, insegnante

Faraone Maria, casalinga

Lo Piccolo Ruben, disoccupato

Mauceri Corrado, avvocato

Manenti Beatrice, studentessa

Giovannini Eleonora, orafa/naturopata

Limberti Andrea, avvocato

Matrone Fabrizio, avvocato

Graziani Patrizia, impiegata

Levato Dezia, pensionata

Grassini Emanuele, tecnico

Panchetti Andrea, operaio

Casini Valerio, impiegato

Mori Paolo, impiegato

Bandini Sauro, impiegato tecnico

Torchi Angela, impiegata

Mani Paolo, impiegato

Neri Francesco, elettricista

Neri Tommaso, cuoco

Bittini Mara, operaia

Salvadori Annamaria, pensionata

Visani Maria, pensionata

Bittini Mauro, operaio

Tarchi Benedetta, studentessa

Rossi Mirella, pensionata

Fontani Saverio, docente

Bicchi Lorenzo, operaio

Lagneble Tovi Kodjo, operaio

Guye Mortalla, operaio

Landi Francesco, operaio

Brettoni Paolo, operaio

Bonciani Andrea, operaio

Masullo Antonio, operaio

Masullo Matteo, operaio

Grassi Alessandro, pensionato

Lucarini Federica, insegnante

Macaluso Andrea, attore

Macaluso Laura, avvocato

Magnelli Francesca, ingegnere

Merli Giusi, attrice

Nigi Emiliano, musicista

Noccioli Laura, insegnante

Palminiello Renata, attrice

Paoli Silvia, attrice e regista

Papini Wanda, operatrice sociale

Masiani Alessia, imprenditrice

Iantorno Arturo, pensionato

Magni Claudio, pensionato

Mancini Alessia, impiegata

Del Perugia Sandra, impiegata

Mecocci Andrea, pensionato

Bani Giulia, commessa

Mecocci Marta, insegnante

Meoni Franceso, pensionato, presidente circolo ARCI Rinascita Campi Bisenzio

Morreale Andrea, operaio

Pagliai Patricia, pensionata

Pagni Brunella, impiegata

Corsini Rita, insegnante

Paolieri Giancarlo, pensionato

Parivir Tiziana, pensionata, segretaria Spi Cgil Campi Bisenzio

Passini Katia, disoccupata

Piluso Mario, pensionato

Rastrelli Sara, pensionata

Tagliaferri Andrea, impiegato, consigliere comunale

Terreni Renzo, pensionato

Tofani Tommaso, medico

Venturini Alessio, ingegnere

Berardi Marta, agente immobiliare

Bertoncini Mirta, psicologa

Betti Laura, pensionata

Lastini Jacopo, operaio

Biancalani Loredana, casalinga

Bonaiuti Daniele, attore

Brigiolini Elisa, psicologa

Calderaro Lucrezia, insegnante

Capitoni Cristina, logopedista e docente

Corsi Paola, ballerina e insegnante

Favilli Daniele, attore

Fuochi Alice, cameriera

Giacomo Forti, Lavoratore dipendente

Santoni Barbara, psicologa

Vignozzi Vinicio, artigiano

Santoni Lando, pensionato

Soave Laura, insegnante

Tasselli Emanuele, architetto

Baccani Raffaello, pensionato

Pettini Luca, dipendente Unifi

Bacci Samuele, operaio

Cortignani Enrico, pensionato

Del Perugia Renzo, pensionato

Francini Giancarlo, pensionato

Monaci Cesare, pensionato

Fratini Graziano, disoccupato

Fuscaldo Fiorella, pensionata

Chini Adriano, pensionato, già Sindaco di Campi Bisenzio, già Consigliere regionale

Giordano Paola, pensionata

Mecocci Sara, wedding planner

Tiberio Enrico, Meccanico

Tinti Maria Camilla, pensionata

Tommasi Ilaria, insegnante

Ventre Elisa, facilitatrice linguistica

Cambi Carlo Andrea, presidente Auser Prato
Angarano Veronica, pensionata

Tiberio Annalisa, insegnante
Crociani Olivia, ricercatore

Innocenti Leandro, pensionato
Nidito Emanuele, avvocato

Piluso Libero, pensionato

Belardi Massimo, informatico

Tofani Simone, pensionato

 Orlandi Michela, operaia

Forgione Andrea, operaio

Vitello Paolo, operaio

Casalegno Adriana, pensionata

Quintiero Dario, impiegato

Benelli Marzia, impiegata pubblica

Ciracì Cristoforo, pensionata

Signorini Katia, impiegata

Fantozzi Letizia, pensionata

Lotti Maura, pensionata

Falugiani Gianni, pensionato

Magnai Paolo, pensionato

Fantechi Andrea, dipendente pubblico

Bargagli Marco, operaio

Manetti Carla, impiegata

Guernieri Cinzia, dipendente scuola

Garofalo Emanuele, impiegato

Ballini Deanna, casalinga

Crescioli Daniele, pensionato

Adomi Paolo, pensionato

Ancarola Sabrina, impiegata

Panichi roberto, disocuupato

Pieruccetti Elisa, libero professionista

Rosini Dario, studente

Rosini Giampiero, pensionato

Trimarchi Elena Sofia, impegata

Verdi Myriam, pensionata

Viliani Maurizio, agricoltore biologico

Wairimu Jackline, commessa

Zebi Veronica pensionata

Arzilli Alessio, attore

Barducci Manuela, pensionata

Benini Silvia, operatrice culturale

Berti Alessandro, musicista

Calamai Mario, pensionato

Cardini Silvia, insegnante

Ciandri Moreno, operaio specializzato

Scheggi Marusca, pensionata

Soldani Anna, pensionata

Cortini Bruno, attore

Bruschi Irene, educatrice infanzia

Bruschi Maurizio, pensionato

Calza Luciano, pensionato

Collini Aldo, pensionato

D’Avanzo Bruno, insegnante

Di Maio Alessandra, dipendente pubblico

Di virgilio Davide, ricercatore

Frosecchi Lucia, logopedista

Talucci Paolo, imprenditore agricolo

Turchi Grazia, insegnante in pensione

Turchi Varrucciu Maddalena, impiegata

Mossuto Paola, impiegata in pensione

Scopetani Giovanna, insegnante in pensione

Favini Federico, studente

Andriola Michele, musicista

Bacciocchi Bruno, lavoratore dello spettacolo

Bartoli Stefano, musicista

Bavar Natalia, progettazione culturale

Bencivenni Daniela, pensionata

Binazzi Giacomo, impiegato

Rosini Giancarlo, pensionato

Rosini Vanni, studente

Masini Manila, insegnante

Mereu Antonio, libero professionista

Mereu Grazia Maria, pensionata

Rossellini Roberto, pensionato

Ferrarese Niccolò, comunicazione

Ianniello Giuseppe, pensionato

Innocenti Alessandro, grafico

Longo Riccardo, libero professionista

Losa Lia, pensionata                

Martelli Andrea, disoccupato

Moscardini Carlo, pensionato, già Sindaco di Lastra a Signa

Moscardini Ilenia, cooperante

Palli Martina, insegnante  

Nicotra Alfio, giornalista, Co-presidente nazionale di Un Ponte Per

Panzi Vania, pensionata

Paradisi Maurizio, commerciante

Picchi Morena, impiegata

Pietretti Oriana, commerciante

Rigacci Eugenio, regista

Sanchi Marino Giuseppe, educatore

Sanchi Tobia, studente

Sardi Marzia, coltivatore diretto

Taddei Susanna, architetto

Banchi Donatella, impiegata

Varruccio Mario, impiegato in pensione

Australi Graziella, pensionata

Carotti Carla, educatrice in pensione

Gianchino Santo, pensionato

Fiaschi Sara, impiegata

Chemeri Fernando, dipendente pubblico

Giuliani Giuliana, pensionata

Iocca Rosina, insegnante

Giuntini Federico, artigiano

Pratesi Pierfrancesco, dipendente pubblico

Paolieri Giovanna, pensionata

Rinaldi Rinaldo, pensionato

Mari Gigliola, pensionata

Vanella Giancarlo, pensionato

Rubegni Andrea, impiegato

Magini Monia, operatrice sanitaria

Giorgetti Fialdini Manuela, geologa libera professionista

Mugnaini Giuliana, disoccupata

Guerrini Daniele, operaio metalmeccanico

Parrini Mauro, operaio metalmeccanico

Rosa Rolando, pensionato

Tarabella Laura TS, agente assicurativo

Franci Stefania, dipendente pubblico

Perroud Brian, insegnante

Fondelli Roberto, lavoratore settore turismo

 

Favilla Emiliano, pensionato

Parigi Patrizia, pensionata

Olivieri Giuseppina, pensionata

Favilla Andrea, balneare

RAZZANELLI Gianfranco, imprenditore agricolo

Verrazzo Carmine, operatore sociale

Bruno Centobelli, pensionato

Venneri Fabio, agente immobiliare

Staderini Samuele, chimico

Maione Francesco, imprenditore

Maione Emanuele, studente

Boschi Marisa, impiegata

Maljic Ljiljana, cuoca

Mengozzi Pier Natale, pensionato, già Presidente FederSanità ANCI

Borghini Carla, pensionata

Bitossi Marisa, pensionata

Rossella Fabbri, pensionata

Bellavia Patrizia, dipendente Coop

Batoni Angela, cantante

Borghesi Paola, pensionata

Valoriani Andrea, pensionato

Lognoli David, insegnante

Monticelli Marco, imprenditore

Fiorita Ivana, ragioniera

Andrei Daniele, artigiano

Di Prinzio Mirando, agronomo

Zanaboni Mirco, impiegato

Melley Antonio, dipendente pubblico

Martinelli Andrea, operaio agricolo

Iacopini Debora, urbanista

Santoni Marzia, infermiera professionale

Zanaboni Roberto, pensionato

Zotti Assunta, parrucchiera

Tralci Alfeo, pensionato

Iocca Salvatore, pensionato

Zanardelli Alessio, avvocato

Conti Claudio, sommelier

Di Costanzo Marco, regista teatrale

Marchetta Melania, consulente

Dadalino Elda, pensionata

Pacchiarotti Gemma, pensionata

Coppitz Linda, pensionata

Stecchi Enrico, pensionato

Borghesi Daniela, pensionata

Balzano Lucia, dipendente Coop

Nencetti Cheti, impiegata

Cavaciocchi Andrea, pensionato

Trotta Giovanna, pensionata

Cardini Ottavina, pensionata

Baffè Giuseppina, pensionata

Alessi Paola, pensionata

La Rana Marcello, operaio metalmeccanico

Ilaria Catocci, consulente del lavoro, insegnante di Yoga

Paolo d'Este, bancario

Burberi Donella, pensionata

Felli Fabrizio, autista

Sansone Maurizio, pensionato

Cioni Fabio, pensionato

Santoni Alessio, pensionato

Papini Roberto, pensionato

Niccoli Sonia, pensionata

Meucci Manolo, agente di sicurezza

Pizzirusso Simona, impiegata, comnsigliere comunale

Valoriani Emanuela, casalinga

Campisi Antonio, impiegato

Campion Thomas, impiegato

Barberi Leonardo, pensionato

Sacco Giampiero, pensionato

Mazzoni Anna Maria, insegnante in pensione

Trotta Riccardo, ingegnere

Picchi Letizia, insegnante

Mommarelli Marcello, collaboratore scolastico

Vegni Sandra, pensionata

Panerai Vanna, dipendente pubblica istruzione in pensione

Cristinziano Silvia, biologa, informatore medico scientifico

Giannini Giuseppina, operaia

Garcea Nicola, pensionato

Castellani Ilaria, impiegata UNIFI

Baroni Paoli, impiegato in pensione

Ponticelli Pietro, imprenditore edile

Toccafondi Nora,pensionata

Faustini Elisabetta, pensionata

Craparo Saverio, pensionato

Fallaci Cecilia, impiegata

Ponticelli Saverio, studente

Liguori Simone, autista

Bonechi Fabrizia, casalinga

Valeriani Francesco, imprenditore

Catalano Emiliano, operaio

Santelia Adriana, pensionata

Fiorita Salvatore, mediatore

Ungania Rita, libera professionista

Panicucci Fabio, commercialista

Bongi Eda, pensionata

Rubichi Mauro, pensionato

Pellicci Alberto, operatore socio sanitario

Gensini Paola, ragioniera

Nenci Maria Grazia, pensionata

Bocchero Alessandro, pensionato

Mosconi Maria Grazia, pensionata

Samorè Marco, disoccupato

Cocco Letizia, pensionata

Casale Donatella, casalinga

Canaccini Roberta, geometra

Caruso Elena, insegnante

Cianchi Luca, responsabile servizi ambientali

Innocenti Sabrina, responsabile risorse umane

Giovacchini Elisabetta, impiegata pubblica amministrazione in pensione

Landi Alessandro, impiegato

Cardinale Milko, attore

Capisani Dea, educatrice

Nenciarini Anna Paola, impiegata

Cecchi Paola, dipendente

Caramello Piero, infermiere

Eboli Emanuela, psicologa

Gruni Marzio, agente di commercio

Brunetti Alberto, pensionato

Baroncelli Camilla, ingegnere

Gagnarli Ilaria, impiegata

Pagliazzi Filippo, operaio

Balestri Paolo, contadino

Ciracì Cristoforo, pensionato

Iocca Antonio, impiegato

Colucci Eleonora, formatrice professionale

Iocca Roberto, artigiano

Mangani Olmo, studente

Zarola Caterina, pensionata

Torricini Paola, pensionata

Forgione Aurora, parrucchiera

Luongo Antonietta, pensionata

Salvadori Bruna, disoccupata

Contardo Pietro, operaio

Puliti Stefano impiegato

Vitale Pietro, operaio

Conti Fabrizio, operaio

Balia Paolo, operaio

Balia Gabriele, operaio

Iacopo Alessandro, operaio

Tani Enrica, pensionata

Garofano Giuseppe, pensionato

La Manno Ennio, operaio

Alessi Franco, operaio

Sabato Claudio, operaio

Giusti Clarisa, pensionata

 

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