STOP AL BUSINESS SU i BAMBINI

STOP AL BUSINESS SU i BAMBINI

0 hanno firmato. Arriviamo a 100.
Più firme aiuteranno questa petizione ad essere inclusa tra le petizioni raccomandate. Aiuta a portare questa petizione a 100 firme!
Raffaelina Lambardi ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a CINZIA LEONE

 

Da due e 7 mesi  non vede i suoi due figli. Le sono stati strappati dal Tribunale, sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio da lei ritenuta errata. Il suo sembrerebbe davvero essere un caso di “adozione forzata”. Per giunta, ai due bambini è stato fatto credere che entrambi i genitori sono morti. È pieno di enormità il caso di Raffaelina Lambardi, 25enne livornese di origini campane, ennesima madre vittima del sistema degli affidi, che, a più di due anni dallo scandalo di Bibbiano, non esita a conoscere cedimenti.

La vita di questa giovane mamma non è stata esente da difficoltà e fragilità. Nulla, tuttavia, sembra giustificare quanto è stato fatto alla sua famiglia. Raffaelina si è sposata a soli 18 anni con Achref Khalfaoui, tunisino, cinque anni più di lei, attualmente in carcere per spaccio di stupefacenti sta scontando la pena Complessiva di 3 anni e 3 mesi e giorni 17 di Reclusione( già detratti 13 giorni di presofferto cautelare) derivate dal Cumulo di due condanne per traffico di sostanze stupefacenti   fatti risalenti al( 2013) e furto aggravato fatto del (2014) .  . Non sono tuttavia i problemi paterni ad aver determinato l’allontanamento dei piccoli Yasmine e Rayen, oggi rispettivamente 6 e 4 anni.

Per Raffaelina, l’odissea inizia nel 2017, anno in cui viene trasferita dai servizi sociali assieme alla piccola Yasmine , presso la “Casa Famiglia Sonrisa” stiava di  Massarosa , gestita dalla cooperativa Serinper. Motivo del provvedimento: la giovane donna che, in quel momento è al settimo mese di gravidanza, aveva sofferto di depressione post-partum (i medici, però, avevano insistito sulla psicosi, con molte incongruenze terapeutiche) dopo la nascita della prima figlia ed era stata per questo sottoposta a una lunga terapia farmacologica, conclusa la quale, aveva iniziato finalmente a star bene. I medici volevano mandare Raffaelina al reparto psichiatria ma la madre fu irremovibile e rifiutò. A detta degli assistenti sociali, la sistemazione nella casa-famiglia si rendeva necessaria per evitare il ripetersi del problema con la seconda maternità. I Motivi erano anche perché 

Secondo la consulenza tecnica d’ufficio, essendole stati vietati i lavori pesanti per via della gravidanza, la Lambardi si era attirata le ostilità delle altre ospiti della struttura, culminate in pesanti aggressioni verbali, in alcuni casi anche fisiche. “Volevano farmi passare per pazza, pericolosa, drogata, alcolizzata, mi dicevano non ero in grado di fare la mamma, mi toglievano il telefono un Educatrice aveva  rotto anche il filo della  tv perché non voleva che mia figlia guardasse i cartoni animati , chiudevano a chiave la stanza dei giochi quando c’era mia figlia, non mi permettevano di portarla in cortile nemmeno in presenza con qualche  operatrice non uscivamo nemmeno fuori per fare una passeggiata o per andare al mare  . Un giorno ho trovato i casetti  smontati, la maniglia della porta manomessa, un cortello dove c'era la finestra di questa cosa del coltello ne parlai con la educatrice e mi aveva detto che era di una ragazza che ci stava prima . Un altro giorno ancora, mentre la bambina dormiva, sono scesa a stendere i panni: e sento mia figlia   urlare, sono salita di corsa e la bambina si toccava dietro  la testa e  mi indicava una mamma che dormiva con me dentro la stanza che gli aveva dato una botta   . HO VISTO ANCHE UN OPERATRICE CHE A FATTO LE MANOVRE DI CONTENIMENTO SU UN BAMBINO IN SALA E MI DISSE DI STARE ZITTA E DI NON DIRE NULLA SU MIA FIGLIA INVECE UNA VOLTA A TENTATO DI FARE IL GESTO DI METTERGLI LE MANI ADOSSO a mia figlia  PERCHE NON LA ASCOLTAVA E ANCHE SU di me sono state fatte le manovre di contenimento da parte degli operatori   QUANDO AVEVO FINITO DI MANGIARE MI  ADDORMENTAVO E MI PORTAVANO SU IN STANZA la custote  MI SVEGLIAVO E MI VEDEVO spogliata come se qualcuno mi avesse toccato e poi avevo mal di testa .... gli operatori volevano che io firmarsi un foglio per lasciare la struttura ad ogni cosa che contestavo... Mi ricordo una sera che li dentro venne una mamma a portare dei pannolini e vedevo che lei aveva un boccetta  e un calza e entrava dentro le stanze delle mamme sentivo che i bambini piangevano sentivo sbattere il muro  come se cercavano aiuto il giorno dopo entro in stanza e vedo le mamme ammassate una sopra l' altra Stordite e avevano mal di testa erano state drogate probabilmente ..... Mi ricordo che le mamme mi avevano raccontato che li dentro era morto un bambino investito da un operatrice l' anima di quel bambino e' rimasta lì dentro  la bambina mi ricordo una volta  stava giocando e si sente un gioco che suona e lei la preso e ci giocava e rideva nelle mie orecchie sentivo piangere tante che mi ricordo che un operatrice disse e qui  L’episodio peggiore, però, 

è stato quando un’operatrice ha tentato di investire mia figlia con la macchina, l’ho salvata io appena in tempo: "voleva intimidirmi”.

I risvolti più inquietanti della vicenda non finiscono qui: “Una mamma ospite della struttura – racconta Raffaelina – mi disse che lì dentro facevano del business e che presto me ne sarei accorta. In più, gli operatori volevano convincermi a chiamare mio figlio Filippo, quando io e mio marito, volevamo dargli il nome Mohamed Rayen. Poi mi parlavano di bambini ospiti là dentro che venivano dati in adozione. Effettivamente un giorno, il servizio sociale venne a portare via un bambino a cui la custode aveva cambiato nome…”.

Al culmine delle tensioni, Raffaelina viene allontanata, perché “ritenuta pericolosa per sé e per gli altri”. Il 19 maggio 2017 nasce il piccolo Mohamed  Rayen. Poco dopo il Tribunale dei Minori dispone l’allontanamento del bambino e della sorella presso un’altra struttura. Poco prima di lasciare la Casa Sonrisa, l’ennesimo triste episodio. Tornata dall’ospedale dopo aver partorito, Raffaelina trova la figlia piena di lividi e graffi: le dicono che se li è procurati da sola, mentre giocava. Come se non bastasse, in certi frangenti, la bambina sembra non riconoscere  la madre.

Meno di un anno dopo, viene confermata l’assegnazione dei due minori alla “Casa dei Piccoli” di Viareggio. Genitori e nonni potranno vederli soltanto ogni dieci giorni in incontri protetti. Nel 2019, il Tribunale di Minori decreta l’adottabilità di Yasmine e Rayen. È in quell’anno che ai genitori viene definitivamente negato il diritto di poter vedere i figli. Raffaelina chiede spiegazioni ai Servizi Sociali e gli viene detto che non sono idonei ma non gli  hanno nemmeno fatto fare i test delle capacità genitoriali ne a lei ne a suo marito i Motivi perche lei a una 104 per problemi scolastici di apprendimento (lieve) e mentre al marito perche è madrelingua ....Raffaelina Leggendo la CTU viene a conoscenza che i suoi figli  "hanno detto alla famiglia adottante che lei e suo  marito sono  morti e anche la sua famiglia"  – ci dice Raffaelina –. Il piccolo ora non lo chiamano più Rayen ma Filippo. Adesso non so più dove lui e Yasmine si trovino. Siamo vittime di un’adozione programmata”.

Nel dicembre scorso, la giovane madre ha presentato una denuncia-querela alla Procura di Livorno di Massa e Genova , nei confronti dei Servizi Sociali, cui ha imputato un “esame parziale, tendenzioso ed incompleto” del suo nucleo familiare, unitamente a un “comportamento ostile e scarsamente collaborativo”. La Lambardi ha anche denunciato vessazioni a danno suo e della piccola Yasmine “che il più delle volte presentava lividi e graffi profondi sul corpo, o addirittura a volte venivano poste in essere manovre di contenimento

violente per farla smettere di piangere, o l’obbligo di fare la doccia fredda perché mancava l’acqua calda”.

La querelante respinge le accuse di essersi comportata da “non collaboratrice e oppositiva”. Secondo la ricostruzione dei fatti da parte della Lambardi, la cooperativa le avrebbe addotto “patologie croniche” di cui non sarebbe affetta ma la cosa più grave sarebbe stata la richiesta del servizio sociale di “limitazione dei diritti genitoriali” e l’affidamento del secondogenito, “prima ancora che il bambino nascesse”.

La giovane donna avrebbe quindi subito la sottrazione di entrambi i figli, “in modo del tutto repentino e senza alcuna motivazione e/o ragione plausibile dal momento che né da parte mia, né da parte di mio marito non vi sono mai stati comportamenti di “abbandono” dei nostri figli”. Dopo il trasferimento dei bambini dalla “Casa Famiglia Sornisa” di Massarosa alla Cooperativa Sociale “Aurora Casa dei Piccoli” a Viareggio, per sei mesi, Raffaelina Lambardi e il marito non hanno potuto vedere i figli. Questi ultimi, oltretutto, quando è stato chiesto loro di disegnare la loro nuova famiglia, Rayen si sarebbe rifiutato, mentre Yasmine lo avrebbe fatto molto di controvoglia, limitandosi a ritrarre la coppia adottante, senza inserire se stessa, né il fratellino nel disegno.

Tra i soprusi patiti presso la cooperativa, Raffaelina riferisce la somministrazione quasi forzata di “non meglio precisati farmaci” per calmarle delle presunte “ansie post-partum”. “Mi mettevano farmaci a mia insaputa anche nella minestra, nel pomeriggio avevo sempre sonno…”, racconta la sera la custote ci faceva la Camomilla sia a me che a mia figlia ci veniva messo qualcosa dentro perché ci sentivamo stanche e ci addormentavo. La bambina era molto impaurita degli Operatori e delle mamme .

In compenso non è stata mai fatta nessuna “indagine psicologica” sulla persona di Raffaelina, secondo la quale gli operatori dei Servizi Sociali, fin dall’inizio, si sarebbero prestati a “provvedimenti di natura punitiva” nei suoi riguardi, “agevolando intenzionalmente l’allontanamento morale ed affettivo” tra lei e i suoi figli. “Come ho già puntualizzato più volte – denuncia la Lambardi – io non ho mai abbandonato i miei figli, ma, al contrario, gli stessi mi sono stati tolti forzatamente in seguito alle decisioni prese dagli operatori dei Servizi Sociali di Livorno e contro la mia volontà”.

Assistita dall’avvocato Francesco Miraglia, Raffaelina Lambardi ha quindi sporto denuncia contro la  assistente sociale del Comune di Livorno,Contro la Responsabile del settore dei servizi sociali di Livorno, Contro lo pisicologo appartenente al SERT Di Livorno ,lo pisichiatra contro la responsabilite dei servizi sociali della struttura denominata Casa dei piccoli, nonché Contro altri sogetti dei predetti servizi sociali e dei sudetti enti e strutture che saranno ritenuti responsabili dei fatti sopra esposti ,per i reati di cui a gli artt 110,328 e 323 e per tutti quei reati ulteriori che potranno essere ravvisati nei fatti sopra esposti; nonché Contro il signor Giudice presidente relatore del tribunale per i minorenni di Firenze e contro gli altri componenti del collegio Giudicante e anche il tutore e gli Avvocati che anno seguito il caso prima .

Sonrisa” per i reati di: falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità; false dichiarazioni all'autorità giudiziaria; frode processuale; abuso di ufficio; circonvenzione di incapace; lesioni personali; continuazione; concorso di persone nel reato.

Nel frattempo, la Serinper (che ha recentemente cambiato il suo nome in Levante), cooperativa che gestisce sia la Casa Sonrisa che la Casa dei Piccoli, è finita nell’occhio del ciclone a seguito di un servizio di Fuori dal coro su Rete4. La cooperativa è oggetto di un’inchiesta dalla Procura di Massa-Carrara, per maltrattamenti sulle donne e sui bambini ospiti della struttura, con undici rinvii a giudizio tra titolari della cooperativa, politici, dipendenti pubblici, un dirigente ASL e un giudice minorile. La trasmissione di Mario Giordano ha raccolto la testimonianza di un ex dipendente Serinper che ha confermato le vessazioni e i soprusi perpetrati all’interno della struttura. “Spero paghino per tutto quello che hanno fatto”, ha detto l’uomo.

0 hanno firmato. Arriviamo a 100.
Più firme aiuteranno questa petizione ad essere inclusa tra le petizioni raccomandate. Aiuta a portare questa petizione a 100 firme!