Libertà e autonomia scolastica per l'Istituto "Sergio Atzeni" di Capoterra.

Libertà e autonomia scolastica per l'Istituto "Sergio Atzeni" di Capoterra.

Lanciata
4 dicembre 2019
Petizione diretta a
Christian Solinas Presidente della Regione Sardegna e
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Perché questa petizione è importante

Il seguente appello è rivolto al Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, alla Giunta Regionale e ai Sindaci del territorio e a quanti hanno a cuore diritti e dignità dei cittadini.

Autonomia scolastica per l’Istituto “Sergio Atzeni”. Restituiamo il diritto ad una istruzione efficiente, organizzata e attenta alle esigenze delle comunità locali. 

L'Istituto “Sergio Atzeni” è da diversi decenni un patrimonio prezioso del Comune e del territorio di Capoterra e si è sempre distinto nel difficile compito di sostenere i propri studenti in difficoltà attraverso azioni di recupero delle competenze, misure di sostegno educativo e psicologico ed applicazione dei migliori metodi formativi. Nonostante le condizioni non semplici del territorio, la qualità operativa di questa scuola è testimoniata dai numerosi riconoscimenti ottenuti anche a livello nazionale dai suoi studenti, sebbene diversi di loro siano partiti da condizioni di oggettivo svantaggio socioeconomico.

Nel 2015, a seguito di una poco lungimirante decisione politico/amministrativa e senza che questa scuola avesse perso in modo definitivo i requisiti minimi per il riconoscimento dell’autonomia, il “Sergio Atzeni” è stato accorpato all’Istituto “O. Bacaredda” di Cagliari diventandone sede associata. Tale accorpamento è stato realizzato unicamente sulla carta (di fatto rimangono due realtà assai diverse) ed ha consentito ad una scuola cagliaritana, storica ma in declino, di sopravvivere a spese dell’altra in piena crescita, che ha dovuto faticare non poco, in tali condizioni, per mantenere i propri standard di efficienza. L’Istituto di Capoterra in questi 5 anni è stato infatti gestito come una realtà marginale e periferica, privato degli uffici di segreteria e della presenza concreta e fattuale del Dirigente Scolastico: non poteva essere altrimenti, vista l’estrema disomogeneità tra le due scuole, il diverso contesto economico e sociale del territorio di appartenenza e la distanza breve solo in linea d’aria.

Il prezzo di tale marginalità può essere riassunto in alcuni punti significativi:

aggravio di costi e disagi per le famiglie degli studenti, con tempi più lunghi per il disbrigo delle pratiche, a causa del trasferimento degli uffici dalla sede associata di Capoterra alla sede di Cagliari;

 assenza della segreteria didattica e conseguente riduzione di efficienza della stessa in sede centrale in quanto sottodimensionata rispetto alle esigenze di due Istituti inopportunamente riuniti e con problematiche così diverse;

assenza dell’ufficio del personale con il ripetersi ad ogni inizio di anno scolastico di gravi rallentamenti nella nomina, nella registrazione della presa di servizio e nella retribuzione dei docenti;

ufficio protocollo sommerso di pratiche;

riduzione del personale ATA a cui si aggiunge una non sempre equilibrata distribuzione delle risorse umane;

farraginosità delle comunicazioni riguardanti il calendario delle attività annuali; ritardi nella pubblicazione di circolari indicanti date di riunioni a carattere collegiale; Lungaggini nelle autorizzazioni e nelle procedure relative alla realizzazione di progetti didattici e viaggi d’istruzione;

acquisto di nuove attrezzature e strumenti subordinato alle esigenze della sede centrale e contestuale cessione, nei casi migliori, di quelle vecchie alla sede periferica.

A tutto questo si aggiunge una gestione complessiva della scuola che ha, per ovvie ragioni, la tendenza a privilegiare l’attenzione al contesto della sede cagliaritana, sia in fase organizzativa che gestionale, ponendo in secondo piano le peculiarità e le esigenze che caratterizzano la sede di Capoterra.

Tutti i problemi elencati hanno purtroppo assunto il carattere di cronicità e non vi sono segni di miglioramento a breve e a medio termine.

Alla denuncia dei disagi non può non seguire la descrizione dell’oggettiva corrispondenza dell’Istituto “Sergio Atzeni” ai i criteri riportati dalla normativa sull’autonomia scolastica. L’Istituto attualmente possiede i requisiti richiesti per riacquistare l’autonomia perduta, così come indicato dalle Linee Guida formulate e ribadite nelle varie deliberazioni dalla Giunta Regionale sarda, non solo sul piano strettamente normativo, ma anche su quello di principio. Infatti, come nel passato, è sempre in grado di:

- “garantire la presenza della scuola in quei territori caratterizzati da reali e ineludibili situazioni di marginalità geografica ed economico sociale, attuando azioni mirate per mitigare gli effetti dell’isolamento”;

- “proporre alle comunità locali un’offerta formativa di II grado di alto livello, che tenga conto delle specificità territoriali, garantisca parità di accesso all’istruzione superiore a tutti gli studenti, assicuri alle scuole dotazioni strumentali adeguate, favorisca capacità di confronto e interazione con le istituzioni operanti nell’ambito territoriale di pertinenza”.

Lo stesso documento afferma che gli Enti Locali (i Comuni) “potranno proporre modifiche all’attuale assetto organizzativo della rete scolastica in linea con le proprie vocazioni territoriali (...) che rispettino (tra gli altri elencati) i criteri sotto indicati:

- nel caso in cui si proceda all’aggregazione di due o più Autonomie scolastiche, mantiene l’Autonomia l’Istituzione con il maggior numero di allievi”;

- per le Autonomie scolastiche situate in comuni montani o nelle piccole isole, il numero minimo degli alunni è ridotto a 400”;

- le nuove Autonomie dovranno comunque far parte dello stesso ambito territoriale (...)”.

Riassumendo

  • L’Istituto S. Atzeni è tuttora riconosciuto come comune montano; 
  • conta attualmente ben più di 500 studenti con un trend di iscrizioni in crescita (dallo scorso anno è stato addirittura necessario reperire una seconda sede per accogliere tutti gli allievi);
  • Il criterio della territorialità sopra citato nega addirittura la legittimità dell’accorpamento.

Ne consegue che l’Istituto Sergio Atzeni, a rigor di logica, dovrebbe riacquistare l’autonomia (con dirigenza e propri uffici), mentre il ruolo di sede associata spetterebbe all’Istituto "O. Bacaredda" di Cagliari che, con un numero di allievi attualmente assai inferiore, andrebbe giustamente tutelato attraverso l’accorpamento ad altro istituto nello stesso territorio cittadino, con omogenei indirizzi di studio e medesime esigenze didattiche e formative.

I firmatari dell’appello,

docenti, genitori e studenti dell’Istituto “Sergio Atzeni” di Capoterra

Di recente abbiamo avuto conferma dal Sindaco di Capoterra che la Giunta Comunale che sta da tempo lavorando a questo obiettivo.

 

Le "Linee Guida" rappresentano lo strumento attraverso il quale la Regione Sardegna individua i criteri e le modalità per la programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2017/2018, ai quali gli Enti locali devono attenersi per la definizione dei rispettivi Piani provinciali di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Segue il link alle più recenti Linee Guida: https://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20161129170821.pdf .

Capoterra è “comune di montagna”, inserito nell'Elenco Ufficiale Comuni di Montagna (ex L 90/1957): documento preso a riferimento dalla LR 12/2005 e ricordato alla nota MIUR 8220 del 7.10.2011.

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