Domenica scorsa è accaduto un episodio molto grave: durante la puntata di 90° minuto del 2 febbraio, erano presenti in studio vari ospiti, così distribuiti: il vice direttore di Rai Sport Enrico Varriale (tifoso del Napoli), la conduttrice, tre ex tesserati della Fiorentina, un giornalista romano, un moviolista e in collegamento il presidente della Fiorentina. Il grosso della trasmissione era volto a polemizzare, a senso unico e senza un benché binimo contraddittorio, contro la Juventus e in difesa della Fiorentina. Tutti gli argomenti, vista la provenienza degli invitati, sono stati affrontati da un solo lato, tra sorrisini e ammiccamenti.

Non è la prima volta che Enrico Varriale approfitta della sua posizione, basti guardare lo storico dei tweet per comprendere il suo modo di vedere le cose, ma che si comporti in questo modo a casa sua, non in un salotto che paghiamo tutti noi grazie al canone. Nessuno di noi gli fa una colpa delle sue simpatie o mette in dubbio le sue capacità professionali, ma se vuole schierarsi apertamente contro qualcuno e invitare solo chi vuole, lo faccia, appunto, a casa sua, non con i nostri soldi.

Si pregano pertanto gli Organi preposti di valutare l'avvenuto e di prendere gli opportuni provvedimenti, a tutela di quel servizio pubblico che dovrebbe garantire equidistanza, e non mascherate come quella di domenica. Si possono comprendere le ragioni delle tv private o dei media in generale, poiché si tratta di imprese private rivolte verso quel 90% di popolazione che non ama i colori bianconeri, ma che la TV di Stato si presti a questi brutti teatrini è una macchia troppo svilente per essere vera.