Avvocati: la giusta previdenza
Avvocati: la giusta previdenza
Un nostro collega dopo tanti anni di professione, tribunali, cancellerie, giudici, clienti, fascicoli, scadenze varie, pile di libri e molti sacrifici ha scelto di andare in pensione.
Sessantasette anni, non sono tanti, ma neppure pochi, a questa età sarebbe giusto avere la possibilità di scegliere se continuare a lavorare o godersi la propria famiglia, i propri affetti. Sarebbe... perché con 310€ al mese non si arriva neppure alla seconda settimana. Eppure i contributi versati alla Cassa non sono pochi, con le stesse somme versate all'INPS avrebbe ottenuto un assegno pari almeno al doppio.
È quindi giunto il momento di ribellarsi, un trattamento del genere è umiliante ed indecoroso. Chiediamo alla Cassa Forense di ridurre gli sprechi e concentrarsi su una "giusta previdenza". In alternativa, che si dia agli avvocati la facoltà di scegliere a chi versare i propri contributi.
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