misure contro il "Gaming disorder" (disturbo ossessivo/compulsivo da videogiochi)

misure contro il "Gaming disorder" (disturbo ossessivo/compulsivo da videogiochi)
Perché questa petizione è importante
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito il "gaming disorder", ossia l'uso compulsivo dei videogiochi, nella bozza dell'undicesima edizione della International Classification of Diseases (ICD), classificazione internazionale delle patologie, definendolo come "una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della vita". Molte famiglie stanno vivendo dei drammi in casa, con figli perennemente incollati davanti a videogiochi online, incapaci di sottrarsi autonomamente e, qualora avvenga l'intervento dei genitori, questi hanno dei veri e propri attacchi d'ira.
I danni derivati dall'uso no limits di questi giochi sono psicologici (apatia, irrequietezza, assenza di sonno) e fisici (dolore alla testa, alla schiena e disturbi alla vista).
Inoltre l'uso patologico condiziona la vita dei ragazzi, con casi di assoluta estraneità dalle dinamiche di sviluppo sociale con i loro coetanei, basti pensare che l'Osservatorio Nazionale Adolescenza Onlus, su un campione di 11.500 adolescenti ha calcolato che tra i 14 e i 19 anni, il 36% dei ragazzi gioca circa 1,5 ore al giorno e l’11% dalle 3 alle 6 ore quotidiane. Un abuso di tali dispositivi si è rivelato essere ancora più rilevante tra i più piccoli, nella fascia 11- 13 anni: il 50% gioca in media 1,5 ore al giorno, il 15% dalle 3 alle 6 ore e il 4% più di 7 ore.
Tale situazione non è più tollerabile. La presente petizione è volta a sensibilizzare il legislatore affinché imponga alle società programmatrici di giochi on-line un limite d'uso giornaliero a 30 minuti.