Per mesi siamo stati reclusi in casa, vivendo al ritmo dei DPCM, separati da amici e familiari, abbiamo visto alla TV le bare di Bergamo, gli ospedali saturi, i morti abbandonati senza neanche la possibilità di un saluto. 

Il 2 dicembre il Consiglio Regionale Valdostano ha approvato una legge che ci libera tutti, riaprendo negozi e bar come se fosse finalmente tutto finito, ma é vera libertà questa?

È libertà riaprire in maniera inconsapevole le attività, mettendo a rischio migliaia di persone? È libertà ricompensare medici e infermieri del lavoro svolto incessantemente riempendo il pronto soccorso di pazienti derivanti da scontri sulle piste da sci?

È libertà mettersi contro il nostro stesso Stato che ha inviato risorse umane e materiali, che ha inviato sussidi e che ha destinato alla nostra Regione aiuti economici per la chiusura delle attività invernali?

Siamo una regione autonoma, é vero, ma sarebbe bello che dimostrassimo che questa autonomia non sia solo una pretesa per scavalcare le Istituzioni, ma un valore aggiunto che ci dia merito, che ci valorizzi per i territori stupendi che abbiamo e non per decisioni avventate e senza logica.

Al posto di varare leggi impulsive e senza rigore scientifico, chiediamo al governo regionale di sfruttare questi mesi di chiusura per promuovere il nostro territorio e di fare arrivare i sussidi in maniera celere, dialogando con le Istituzioni preposte invece di mettersi in completa contrapposizione con esse.

Facciamo ancora uno sforzo, e dimostriamo all'Italia che la Valle d'Aosta non é diversa perché viola le regole nazionali, ma perché sa sfruttare le proprie risorse e promuovere le sue magnifiche località. Dimostriamo rispetto per le vittime che sono morte in Valle, per i familiari, per gli amici di coloro che se ne sono andati.

Dimostriamo che la Valle d'Aosta non fa braccio di ferro con il resto dell'Italia, facendosi beffe delle altre regioni, ma si sta preparando per riabbracciare i turisti che arriveranno quando questo periodaccio sarà concluso.