Alla luce di quanto sta accadendo sotto gli occhi di tutti, il divario tra istituzioni e cittadini continua inesorabile la sua ascesa. I potenti della terra decidono le sorti dei popoli senza coinvolgerli, le motivazioni sembrano scaturire direttamente dalla pancia e non sono avallate da sana razionalità e preveggenza. Dopo oltre due anni di pandemia i popoli sono smarriti, esausti, indigenti, spaventati e demotivati. Quando ciò accade può dirsi a ragion veduta che si è sulla strada del non ritorno. La guerra non è, ne’ mai potrà essere la soluzione. Il futuro appartiene ai nostri figli, ai giovani, a noi tutti, non dobbiamo rassegnarci all’inevitabile. Il sogno del pensiero libero finisce quando il pensiero è soffocato, pertanto chi è fermamente convinto che la libertà non si conquista con la guerra ma con la tolleranza, la diplomazia, il rispetto delle differenze e delle diverse opinioni, anche quando molto distanti, chi ancora ci crede è invitato a firmare questo mio appello di speranza e di pace.