Modifica unilaterale del contratto Enel Energia. Per ogni diffida la penale è di 23 €

Modifica unilaterale del contratto Enel Energia. Per ogni diffida la penale è di 23 €
Perché questa petizione è importante

«Per ogni diffida di pagamento (a volte anche due lettere raccomandate), di sospensione e disattivazione (ed eventuale riattivazione) della fornitura» Enel Energia addebiterà al cliente 23 euro. Iva esclusa, si intende.
Il comportamento è legittimo? Secondo Enel Energia non ci sono dubbi. Il mercato libero dell’energia è regolamentato «dal codice civile». Si tratta «di contratti fra privati». Tutta un’altra faccenda rispetto al mercato tutelato, dove i margini di manovra sono molto meno ampi. E così ecco la proposta «di modifica unilaterale del contratto». In parole povere: Enel Energia cambia le condizioni del contratto. Se il cliente non è d’accordo, può cambiare gestore. Entro 30 giorni dalla comunicazione.
Le condizioni che Enel Energia vuole modificare sono proprio quelle che riguardano le riscossioni delle bollette. In pratica, la società informa che addebiterà costi aggiuntivi a chi non è puntuale nei pagamenti. Al primo richiamo - e cioè in caso di invio di sollecito, con lettera raccomandata - il cliente si vedrà addebitare un costo di 23 euro più Iva. Se anche questo “richiamo” cadrà nel vuoto e il cliente insisterà a non pagare la fattura, allora Enel Energia spedirà il secondo richiamo con la quale annuncerà la diffida a pagare, pena il distacco (anche se prima del distacco si passa attraverso la riduzione della potenza). La diffida a pagare costerà al cliente 23 euro per ogni lettera raccomandata o richiamo. Un salasso. Una cifra che deve funzionare da «deterrente» a non pagare, secondo l’azienda.
Ma il problema è che anche gli altri gestori sono in linea con Enel Energia, come dice l'operatore del servizio clienti...