BRUCIA IL NOSTRO BOSCO, BRUCIA IL NOSTRO FUTURO

BRUCIA IL NOSTRO BOSCO, BRUCIA IL NOSTRO FUTURO

Quando un bosco di macchia mediterranea viene messo al rogo, il costo che si paga è salatissimo.
Questo costo è tristemente e direttamente misurabile in:
- PERDITA di ossigeno
- PERDITA perdita di qualità dell’aria
- PERDITA di stabilizzazione climatica e idrogeologica
- PERDITA di funzione ricreativa e turistica.
E soprattutto, PERDITA DI BIODIVERSITÀ, cioè di futuro per i nostri figli e per l’intero pianeta che si consuma tra le fiamme.
Anche se il danno diretto e visibile interessa alberi e flora del sottobosco, è anche la fauna a non trovare scampo tra le fiamme o a finire soffocata dal fumo.
"È stato calcolato che un incendio distruttivo in un ettaro di pineta può causare la morte di 300 uccelli, 400 piccoli mammiferi e 5 milioni di insetti."
Sono di fatto innumerevoli le specie minacciate dalla distruzione degli ecosistemi forestali e purtroppo i tempi di recupero sono in genere molto lenti. Soprattutto in aree per lo più abbandonate a se stesse, dimenticate in un limbo di incuria e finte parate ambientaliste, tra una farsa propagandistica e inaugurazioni assolutamente ridicole.
Se ancora non fosse abbastanza chiaro, non si può NON CAPIRE che con l’incenerimento degli alberi perdiamo un inestimabile valore, decine, centinaia di anni e a volte secoli di evoluzione biologica: un numero altissimo di piante e animali che nessuno potrà vedere mai più.
Eppure tutto ciò non sembra interessare al nostro Sindaco Alesio Valente, ai suoi assessori (dov'è quello per l'ambiente?), a tutta la giunta e quel che è peggio, ai cittadini che restano impassibili o persino giustificano il NON FATTO, la miopia politica e sociale, l'incuria e la mediocrità imperante della sua amministrazione, soprattutto a livello ambientale.
Perché vale sempre di più dell'ennesimo palazzo di cemento, l'ennesima mangiatoia, e l'ennesimo barbaro sfruttamento di luoghi che farebbero volentieri a meno dell'autista della domenica che lascia immondizia ovunque...
Brucia da giorni il Bosco Difesa Grande di Gravina, area Sic tra le più ampie e importanti di Puglia e non è neppure la prima volta. Siamo infatti al terzo incendio dopo il 2012 e il 2017... cause identiche, situazione peggiore.
Come da manuale, quello che poteva essere fatto non è stato fatto... e come sempre risulta non pervenuta quella sconosciuta chiamata "prevenzione".
Terra arsa di fermenti culturali e di politiche del turismo, nonostante il suo invidiabile patrimonio, Gravina resta spoglia di alberi e aree verdi che la riparino dalla prolungata siccità e dall'asfissiante calura estiva (purtroppo non insolite nel nostro territorio). Resta piena di smog, auto e cemento, ma non di bici, aree pedonali, giardini o parchi di quartiere.
Nella desolata assenza di infrastrutture e di sport, con cervelli in fuga a gambe levate e amici/raccomandati ai posti che contano, ci chiediamo cosa ne resti di questa città dopo 10 anni di Amministrazione Comunale Valente.
Per questo, chiediamo a tutti i cittadini gravinesi e non -indignati almeno quanto noi- di aderire a questa petizione al fine di promuovere la sensibilizzazione al tema ambientale e fare sentire la propria voce in difesa del nostro bene più prezioso: gli alberi.
Chiediamo le dimissioni immediate del Sindaco Valente, l'individuazione e la sanzione immediata dei colpevoli e l'istituzione di un organo di controllo che d'ora in avanti si assuma la responsabilità di operare concretamente per la protezione delle nostre aree verdi, con tutti gli opportuni interventi di pulizia, rimboschimento, recupero e PREVENZIONE.
Questo chiediamo, di agire oggi per il presente di domani: firmate e condividete!
Grazie