È giusto chiudere la scuola per tre mesi?

È giusto chiudere la scuola per tre mesi?

Lanciata
11 giugno 2022
Petizione diretta a
Ministero Istruzione Università e Ricerca (Ministro) e
Firme: 8Prossimo obiettivo: 10
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Perché questa petizione è importante

La scuola italiana detiene da tempo un particolare primato, quello delle vacanze estive più lunghe d'Europa, con 13 settimane.

 

Per quale motivo? Sembra assurdo, ma questa scelta risale a oltre un secolo fa, quando per permettere anche ai figli dei contadini di seguire la scuola e contemporaneamente essere una forza lavoro nel periodo della mietitura del grano, si era stabilita questa lunga pausa estiva.

 

Pausa che, al giorno d'oggi, è di certo anacronistica, essendo totalmente cambiati i mestieri e gli stili di vita. Non solo: è anche sempre più problematica, perché obbliga i genitori – in particolare con figli più piccoli – a trovare un'alternativa alla scuola per quasi 14 settimane.

Qual è il trend europeo rispetto alle vacanze estive consecutive?

Si va da un minimo di 6-8 settimane consecutive (Francia, Germania, Regno Unito, Norvegia, ad esempio) alle 10-12 (Finlandia Grecia, Islanda, Portogallo, Spagna, Ungheria). Solo la Lettonia, Lituania e Turchia hanno praticamente 13 settimane di vacanze come l'Italia.

 

Molti paesi suddividono inoltre le vacanze in pause più brevi: oltre ai periodi di Natale, Carnevale e Pasqua, c'è anche uno stop autunnale e primaverile.

 

In Francia ad esempio, le scuole sono chiuse luglio e agosto e ogni 6 settimane di frequenza ce ne sono due di stop. In questo modo si arriva a fine giugno meno stanchi e si riprende a inizio settembre senza aver dimenticato tutto.

Dimenticare tutto a settembre, ovvero la «summer learning loss»

La lunga pausa estiva è anche un periodo in cui gli studenti sperimentano una regressione delle conoscenze apprese: secondo l’American Educational Research Association, più del 51% dei ragazzi va incontro a «summer learning loss», ossia perde tra il 17 e il 28% di nozioni in campo umanistico e tra il 25 e il 34% in matematica. 

 

Sicuramente un problema non indifferente per l'apprendimento scolastico, che potrebbe appunto essere evitato distribuendo meglio i giorni di vacanza.

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