Decision Maker

Attilio Fontana

  • Presidente Regione Lombardia

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Petitioning Attilio Fontana, GIULIO GALLERA, STEFANO BOLOGNINI, SILVIA PIANI, MELANIA RIZZOLI

#unitiperlautismo Lombardia: si attuino le norme sull'autismo attese da centomila famiglie

Lombardia: sia data attuazione alle norme sull’autismo attese da oltre centomila famiglie lombarde L’autismo, come è noto, è una disabilità complessa che si manifesta nell’infanzia e prosegue per tutta la vita con varie e gravi compromissioni di tipo comunicativo e comportamentale. Negli ultimi anni il problema è cresciuto in modo esponenziale in tutte le aree e si stima che riguardi ormai l’1% delle popolazione. Le persone con autismo, se diagnosticate precocemente e trattate con appropriati approcci terapeutici, possono migliorare sensibilmente le proprie capacità e abilità sociali nell’arco della vita. Purtroppo, anche nella avanzatissima e ricca Regione Lombardia, fiore all’occhiello del Servizio Sanitario, queste persone sono abbandonate totalmente alle famiglie, le quali devono affrontare con i propri mezzi le ingenti spese per i trattamenti privati, i viaggi della speranza, la mancanza di inclusione, l’assenza di prospettive per il futuro dei figli, il durante e dopo di loro. A livello nazionale e lombardo mancano completamente i dati epidemiologici sull’autismo e mancano le risorse e competenze perché le persone con autismo possano avere accesso a diagnosi, trattamenti adeguati, cure mediche e dentistiche. Negli ultimi anni le associazioni nazionali e regionali dei genitori si sono mobilitate per ottenere sul piano giuridico un riconoscimento della condizione autistica, che fosse propedeutico all’avvio di piani di diagnosi precoce e di presa in carico da parte della sanità pubblica. E il panorama legislativo in Italia è cambiato integrando specifiche disposizioni sull’autismo, come le Linee di Indirizzo n. 132 del 22/11/2012 e la Legge sull’Autismo n.134 Agosto 2015. Anche in Lombardia il quadro normativo attualmente prevede specifiche disposizioni riguardanti l’autismo, che possono essere ritenute valide dal punto di vista delle motivazioni e dei contenuti. Il fatto è che queste leggi per vari motivi, anche incomprensibili, non sono attuate oppure, nella migliore delle ipotesi, risultano attuate solo in taluni ambiti. Attuare in modo omogeneo nei territori lombardi le disposizioni e i modelli che hanno dimostrato di funzionare e dare piena attuazione alla Legge Regionale n.15 del 2016 (art. 54) sarebbe un passo avanti  per la credibilità delle istituzioni lombarde e per la qualità della vita di tutte le 100 mila famiglie lombarde che dedicano la loro travagliata esistenza H24 a queste 100 mila persone con autismo. Le centomila famiglie con autismo e le loro associazioni aderenti al Comitato “Uniti Per L’Autismo” sollecitano la Regione Lombardia a considerare la ormai improrogabile attuazione della migliore legislazione regionale sull’autismo. Il Comitato #unitiperlautismo richiede l’urgente avvio di un percorso certo di attuazione della Legge Regionale n. 15 del 2016 che all’ art. 54 titola “Disposizioni in materia di prevenzione, cura, riabilitazione delle persone affette da disturbi dello spettro autistico e della disabilità complessa, di sostegno e assistenza per le loro famiglie”.   Qui potete trovare le testimonianze e il supporto alla campagna del cantante Elio e Enzo Iacchetti.  

UNITI PER L'AUTISMO
244,881 supporters
Petitioning Sergio Mattarella, Dario Allevi, Roberto Invernizzi, Attilio Fontana, Giovanna Vilasi, Comandante dei Carabinieri di Monza, Comandante della Guardia di Finanza di Monza, Comandante Polizia di Stato...

Non portate via la casa a Sergio Bramini; uno Stato forte con i giusti, che non vorremmo.

Sergio Bramini, imprenditore fallito perché lo Stato (Pubblica Amministrazione ed Affini) non ha saldato con lui un debito di 4 milioni di euro, è stato sfrattato dalla sua abitazione sita in via Sant’Albino 22. Sergio Bramini è il simbolo dell’Italia che lavora e che si rimbocca le maniche, che crede nelle istituzioni e nella giustizia. Bramini, nell’attesa di ricevere dallo Stato il pagamento di 4 milioni di euro, ha ipotecato la sua prima casa e la sua azienda. Una scelta certamente azzardata, ma necessaria per scongiurare di chiudere la ditta e lasciare in mezzo alla strada i suoi 32 dipendenti. Sergio Bramini era certo che lo Stato, in tempi ragionevoli, lo avrebbe saldato. Ma così non è stato e si è visto pignorata e mandata all’asta la sua villa, per un prezzo davvero irrisorio. Si tratta della sua prima casa, acquistata con il sudore del lavoro, ma che tra pochi giorni verrà ceduta al miglior offerente per un prezzo molto inferiore al suo reale valore. Sergio Bramini non si è arreso: ha denunciato le istituzioni, si è rivolto ai media locali e nazionali, ma si è ritrovato sempre le porte chiuse in faccia. Inutile il suo tentativo di richiamare i giudici all’applicazione della Legge Antisuicidio, una norma europea che salva coloro che si ritrovano indebitate senza colpa e preservando comunque la prima casa ma che in questo caso sembra non sembra esistere per Sergio !!! Tutto questo non è servito: la legge per Sergio Bramini non è stata applicata. Chiediamo che venga sospeso lo sfratto esecutivo e che la villa, come più volte richiesto dallo stesso imprenditore, venga sequestrata preventivamente.Vogliamo che venga fatta chiarezza su questa assurda vicenda. Non lasciamo pensare che siano sempre i furbi ed i disonesti a trovare le soluzioni ... l'onesta e la correttezza deve essere premiata e lo Stato deve dare l'esempio sempre. PS: ecco la richiesta diretta di Bramini https://www.change.org/p/sergio-mattarella-salviamo-la-casa-di-sergio-bramini --- Questo il testo inviato agli intestatari della petizione: Non portate via la casa a Sergio Bramini;uno Stato forte con i giusti, che non vorremmo. Il caso Bramini è un caso ormai salito alla ribalta delle cronache nazionali, tutti i principali organi di informazione di stato e non ne hanno parlato. Un caso assurdo, una volontà di strozzare gli imprenditori e spingerli a gesti estremi. Come è possibile che non si possa trovare una soluzione, solo un po di tempo, perchè Bramini chiede solo un po di tempo per saldare il suo debito senza che lo Stato si porti via la sua prima casa dove vive con la famiglia. Perchè non si applica la legge "anti suicidio" (legge 3 del 2012) ... a leggere la sua storia ci sono anche un sacco di aree buie su tutte quelle figure istituzionali che avrebbero dovuto svolgere il loro lavoro di rappresentanti della Legge e dello Stato forse in modo differente. Perchè non si vuole fare luce su una vicenda tanto assurda ? Bramini è un imprenditore Monzese fallito a causa dei mancati pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Per anni Bramini ha lavorato con la sua azienda nel settore dei rifiuti per diversi comuni del sud Italia vantando un credito di 4 milioni di euro. Soldi mai ricevuti dall’imprenditore che, credendo alle promesse delle amministrazioni comunali per le quali aveva eseguito i lavori, ha ipotecato la sua abitazione e la sua ditta pur di salvare il posto di lavoro ai suoi 32 dipendenti. Ma lo Stato non ha mai onorato i debiti e Bramini si è ritrovato così strozzato dai creditori: nel 2011 è stato dichiarato fallito ed ora lo Stato vuole prendergli la prima casa dove vive con moglie figli e nipotina. Una casa che vale quasi due milioni andrà all'asta a meno di 500.000 ... perchè, perchè dobbiamo vedere un imprenditore onesto subire questa ingiustizia? Un imprenditore che non dice "non voglio pagare" ma semplicemente datemi il tempo di rientrare del debito, dice semplicemente non svendete la mia casa, venduta correttamente sul mercato mi darebbe la possibilità di chiudere il debito e di risparmiare qualche cosa per poter continuare, che dice semplicemente non svendete la mia prima casa sfrattandomi dalla mia prima casa."C’è una legge che vieta il pignoramento della prima casa: perché nel mio caso non viene applicata? Questo è il prezzo che deve pagare chi ha deciso di uscire allo scoperto e di dire la verità?” Per favore,fate in modo che non avvenga!!!Per favore,facciamo in modo che i cittadini onesti possano continuare a fidarsi e a credere in uno Stato che in questa vicenda sembra troppo assente da un lato e troppo presente dall'altro !!! PS: prossimo decreto per lo sfratto di Bramini è il 18 maggio, NON C'E' PIU' TEMPO, per favore fate in fretta !!!

Gruppo Facebook EasyMonza
185,828 supporters
Petitioning Giuseppe "Beppe" Sala, Sindaco di Bareggio, Simone Negri, Sindaco di Cesano Boscone, Antonio Nucera, Sindaco di Opera, Attilio Fontana

GIUSTIZIA PER TUTTI I CANI FOLGORATI. VOGLIAMO CHIAREZZA E SICUREZZA PER TUTTI!

“Ieri passeggiavo con Caos, un lagotto di otto mesi.Ieri passeggiavo con Caos.Ieri non passeggiavo più.Caos è morto, tra le mie braccia, folgorato da un faretto della luce nel centro di Milano.Ultimo non è stato un sospiro, ma un grido di dolore disperato.” Mancanza di sicurezza dovuta  forse ad imperizia e insufficienza di controlli hanno portato alla morte di molti cani a Milano e provincia.   Uno dei cinque casi in continuo aumento, che in pochi giorni si sono verificati in tutta la Lombardia, dalla provincia di Milano fino a Lodi e Como, dopo le abbondanti nevicate che hanno imbiancato la regione, e messo a nudo una carente manutenzione della rete elettrica che corre sotto i piedi dei cittadini, e le zampe dei nostri cani. Questo Il caso di Caos, un cucciolo di otto mesi, morto a Milano in pieno centro: “Mentre stavo passeggiando con un'amica, Caos è morto, dopo una breve ma intensissima agonia, a causa di una violenta scarica elettrica sprigionatasi da un faretto pubblico davanti al colonnato. Caos è stato folgorato da una scarica da 170 Volt la quale poi mi è stata passata tenendolo in braccio mentre era bagnato.  Caos purtroppo non ce l’ha fatta mentre io, Lapo Mamoli Aprile, ragazzo di vent’anni, dopo aver corso verso la clinica veterinaria più vicina con lui in braccio, mi sono dovuto precipitare al pronto soccorso dove mi hanno fatto dei controlli per verificare che il mio cuore non fosse stato danneggiato. Fortunatamente io sto bene, nonostante a distanza di tre giorni continuo ad avvertire corrente nelle dita e un generale scompenso fisico oltre che ovviamente, un dolore e uno shock emotivo che non potrò mai risolvere e dimenticare.” Una metropoli come Milano, che punta a consolidarsi tra le migliori a livello europeo non può permettere che fatti come questi avvengano.  Fermiamo questo scempio e aiutiamoci per verificare dove stanno le colpe e fare in modo che tragedie del genere non si ripetano più. Caos, Axel, Chloe, Eragon, Hurley sono alcuni dei cani che si sono immolati.  Nel 2021 questo non può accadere. La stessa sorte poteva toccare a bambini o qualunque altro malcapitato. FACCIAMOCI SENTIRE PER EVITARE CHE LA QUESTIONE VENGA INSABBIATA E FINISCA NEL DIMENTICATOIO O CHE DIA ADITO A SPECULAZIONI POLITICHE. RESTIAMO UNITI.

Lapo Mamoli Aprile
65,471 supporters
Petitioning Attilio Fontana, Giuseppe "Beppe" Sala, Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano

Salviamo la Sala Venezia

SALVIAMO LA SALA VENEZIA, Circolo Combattenti e Reduci, uno dei luoghi più rappresentativi della storia e della cultura di Milano, punto di aggregazione nel quartiere di Porta Venezia: questa meravigliosa realtà ha ricevuto dall’Agenzia del Demanio uno sfratto da eseguire l’8 aprile 2021 per essere trasformata in un archivio. Il Circolo, frequentato dagli anziani sin dal secondo dopoguerra, è diventato con l'arrivo di Antonio di Furia negli anni ‘80, uno spazio di ritrovo e di incontro tra diverse generazioni.  Nonni e nipoti, famiglie, bambini, gruppi di amici, ma anche artisti e volti noti del panorama culturale italiano sono la colorata “famiglia” della Sala Venezia: un luogo nato per far sorridere le persone, dove giocare a carte e a tombola, bere un caffè, pranzare e cenare in compagnia, e soprattutto ballare, dal liscio al boogie woogie, dal lindy hop ai balli di gruppo. Milano non può perdere un luogo così prezioso per la città e i suoi abitanti: per questo chiediamo il vostro aiuto per sensibilizzare l’Agenzia del Demanio nella persona del Direttore Regionale Ing. Luca M. Terzaghi, la Questura di Milano nella persona del questore Giuseppe Petronzi, la Regione Lombardia nella persona del Presidente Attilio Fontana e il Comune di Milano nella persona del sindaco Beppe Sala. #salviamolasalavenezia Antonio Di Furia Presidente ANCR - Associazione Nazionale Combattenti e Reduci GUARDA LA MIA STORIA  

Marina Di Furia
17,313 supporters
Petitioning Giulio Gallera, Attilio Fontana, Regione Lombardia

Regione Lombardia aiuti Milano Check Point

Il 1 dicembre 2020, Giornata Mondiale della lotta ad HIV e AIDS, viene presentato un ordine del giorno nel Consiglio Regionale della Lombardia per chiedere lo stanziamento di fondi all'associazione Milano Check Point, associazione composta da 5 realtà (CIG Arcigay Milano, ASA Milano, Anlaids sezione Lombarda, Lila Milano Onlus e NPS Italia Onlus), dove è possibile eseguire test rapidi per HIV e altre IST, e con uno sportello dedicato alla PrEP.L'ordine del giorno viene purtroppo cassato dall'assessore alla sanità Giulio Gallera perché, dichiara, «ci sono già i centri MTS» aggiungendo poi in un post sui social che si spende "già abbastanza" per la cura e la prevenzione.Purtroppo i dati parlano chiaro: Regione Lombardia è la regione italiana più colpita da nuove infezioni da HIV (544 casi nel 2019 e Milano la città con l’incidenza più alta di 6,5 casi ogni 100.000 abitanti) e i centri MTS, a causa del Covid, hanno dimezzato gli appuntamenti (in alcune province sono addirittura chiusi) ma non solo.Questi centri non intercettano una grande parte della popolazione, quella più a rischio, che rimane così fuori dai percorsi istituzionali, comportando così un aumento del rischio di trasmissione e aumento dell'incidenza di HIV. In questo Milano Check Point ha già dimostrato l'importanza del proprio lavoro: ad oggi, in meno di 2 anni dall'apertura, la risposta della cittadinanza è straordinaria, con quasi 3000 accessi per i test di screening, di cui 1000 utenti unici solo quest’anno.L’utenza è composta soprattutto da giovani e giovanissimi, provenienti da Milano e dalle altre province lombarde, e dal punto di vista epidemiologico, fare delle diagnosi di HIV, sifilide o altre infezioni sessualmente trasmesse, vuol dire creare percorsi di cura per il singolo e benefici per la collettività. Inoltre, presso l'associazione è presente uno sportello dedicato alla PrEP, la profilassi pre esposizione da HIV, e sono seguite 300 persone ad alto rischio. È sempre più complicato recarsi presso le strutture sanitarie e i centri MTS, esautorate dall’emergenza Covid, ma il Check Point rimane aperto, e con i suoi volontari presidia lo screening di HIV. Per questo chiediamo che l'assessore Gallera riveda la sua decisione in merito, considerando i dati epidemiologici e la costo/efficacia di questa operazione. Aiutaci firmando questa petizione e facendola girare tra i tuoi contatti.

Milano Check Point Associazione
17,218 supporters
Petitioning Luigi Di Maio, Gianna Pentenero, Virginia Raggi, Alberto Sacco, Giuseppe "Beppe" Sala, Luigi De Magistris, Michele Migliano, Dario Nardella, Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Samuele Astuti, Enrico R...

Fermate Italiaonline: licenzia 400 persone intascando maxi dividendi e soldi pubblici

Italiaonline è la società posseduta dal magnate egiziano Naguib Sawiris, nata nel giugno 2016 dalla fusione di Italiaonline e la storica Seat Pagine Gialle, che nel 2015 usciva dal concordato preventivo (ridimensionata ma con i conti a posto). Obiettivo dell’operazione: creare la più grande internet company italiana, leader nel settore della pubblicità digitale e dei servizi internet per le piccole e medie imprese. In realtà le ragioni occulte erano altre e si sono rivelate presto. Con la fusione Italiaonline è riuscita a: ·       entrare automaticamente in borsa (da sola non aveva i requisiti) perché SeatPG era già quotata ·       svuotare le casse di SeatPG con una serie di maxi dividendi agli azionisti (l’ultimo da 80 MILIONI DI EURO) e premi ai manager (7 MILIONI di bonus in azioni) ·       distruggere l’intera struttura SeatPG: a cominciare dalla rete di Agenti Commerciali che sono passati da 1300 a 700, per proseguire con le sedi dislocate sul territorio (da 104 a 63 DLS) per finire con le sedi storiche in particolare quella di Torino che minaccia di chiudere ·       buttare via tutto il patrimonio, il business e le persone ex SeatPG – dopo averne depauperato risorse e profitti – per puntare a un altro tipo di business che non pare essere la pubblicità ma la COMPRAVENDITA DI DATI ·       PRENDERE 27 MILIONI DI EURO DALLA CASSA INTEGRAZIONE (SOLDI DELLO STATO) e intascarli come utile invece di investirli nella riqualificazione (l’utile netto del 2017 ammonta infatti a 27 Mln) IL TUTTO SULLA PELLE DEI LAVORATORI. Oggi Italiaonline compie l’ultimo atto e con l’apertura ad aprile 2018 della procedura di licenziamento collettivo si prepara a: ·       LICENZIARE 400 PERSONE (248 su Torino e 152 nel resto di Italia) ·       TRASFERIRE 241 PERSONE da Torino ad Assago: trasferimenti che in realtà sono licenziamenti mascherati perché molte delle persone coinvolte (donne e madri) non potranno in ogni caso sostenere il trasferimento Tenuto conto che a livello nazionale i dipendenti di Italiaonline sono 826, di cui 242 attualmente in cigs a zero ore e 297 in cigs a rotazione, si può ben capire l’entità della strage occupazionale che l’azienda ha messo in atto con crudeltà e cinismo. FERMIAMO LA STRAGE DI LAVORATORI, IL DEPAUPERAMENTO DEL TERRITORIO PIEMONTESE E IL FURTO LEGALIZZATO DI SOLDI DELLO STATO. I lavoratori Italiaonline chiedono al Governo e alle istituzioni sostegno e responsabilità sociale, perché l’azienda RITIRI LA PROCEDURA DI LICENZIAMENTO e trovi con i sindacati un accordo utile a salvare i lavoratori: CASSA INTEGRAZIONE, SOLIDARIETÀ, ACCOMPAGNAMENTO ALLA PENSIONE, RIQUALIFICAZIONE E UN FUTURO CERTO PER LA SEDE DI TORINO. Gli strumenti esistono e la macelleria sociale si può fermare.

RSU Italiaonline
12,403 supporters
Petitioning Patrizio Bianchi, Mario Draghi, Sergio Mattarella, Patrizio Bianchi, Attilio Fontana, Mario Draghi

Finire l'anno scolastico in dad

È inutile riaprire le scuole se siamo in zona arancione. Una volta che viene aperto tutto, anche un solo comune, il tr sale di nuovo. È solo un continuo conflitto e non arriveremo mai alle riaperture delle regioni come la precedente estate. aprire le scuole significa prendere treni e pullman. Di conseguenza spostamenti. Siamo coscienti che non tutti hanno il buonsenso di tenere ben su la mascherina, quindi perché dobbiamo metterci a rischio di essere contagiati e contagiare i nostri familiari? Ora questione scuola: fare metà anno di didattica a distanza e il resto presenza ci complicherà soltanto le cose. Lo studio è nettamente minore è più complicato di quando iniziata tutta questa pandemia. Perché mettere a rischio la propria situazione scolastica? Anche questa una forma di sicurezza che deve essere presa in considerazione. Non solo la divisione dei banchi, le mascherine e i turni alternati. Sappiamo tutti cosa succedere prima di entrare a scuola. Le continue proteste per entrare a scuola hanno creato solo assembramenti. È questo l’obiettivo? Continuate ad ammassarci e non arrivare mai ad una fine? Con questi discorsi, noi che firmiamo, chiediamo di rimanere a casa e concludere i nostri studi. Non vogliamo metterci a rischio e nemmeno le nostre famiglie. Molti hanno già perso tante persone. E questo continui riaprire e chiudere peggiorerà la situazione non solo degli studenti, ma di tutti.

Giuseppe Gargiulo
12,377 supporters